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Nessuno si salva da solo
di Andreina Ariano

 

 

E una canzone? Può una canzone essere strumento di salvezza?

Questa domanda è stata un po’ la spinta iniziale, la miccia che ha fatto esplodere la voglia di fare qualcosa, di creare qualcosa che desse un senso a tutto il tempo trascorso in casa, costretti da un universo impazzito.

Si potrebbe dire che il progetto “Soldati (versione 2020)” sia nato dal chiedersi cosa, in termini di salvezza, si potesse raggiungere a partire da una canzone.

Protagonista del 2020, anno fuori del comune, è stato il corona virus: resistente oltre che silenzioso, spaventoso. Nemico della salute di chi lo contrae esattamente come è nemico di chi lo combatte per difendere l’altrui salute.

È nemico di chi ama i propri cari solo attraverso schermi sempre troppo piccoli e immagini mai nitide.

Questo virus è amico della paura di non poter più permettersi uno svago, una distrazione, ciò che serve tutti i giorni; è nemico della stabilità e delle certezze, del lavoro, di quanto di più semplice e quotidiano avevamo nelle nostre vite.

Soldati testo-convertito_page-0001E in che modo una canzone può intervenire su tutto ciò?

L’obiettivo del progetto musicale era dare spazio e voce a chi ha vissuto e ancora sente il turbine di pensieri e sensazioni sulla propria pelle: tutti, indistintamente, siamo vittime delle conseguenze del virus; ma una fetta di questa totalità ha affrontato (e affronta) situazioni sconosciute agli altri.

Chi non ha ricevuto diagnosi di positività o non ha perso il proprio lavoro o ha trascorso i mesi di lockdown con la famiglia, ha idea di cosa significhino la sofferenza e la solitudine di un malato e l’impossibilità di dargli sollievo?

Riesce ad immaginare i suoni di una terapia intensiva che scandiscono le giornate al posto di un orologio?

Chi ha lavorato da remoto, a casa, conosce la paura di chi ha continuato a svolgere il proprio lavoro in ambienti pubblici, alla mercé di un contagio che da timore, da un giorno all’altro, si trasforma in certezza?

Chi gode di un privilegio, molto spesso, ha la fortuna di ignorare totalmente cosa comporti vivere senza di esso.LOGO

Per questo possiamo dire che le prime persone ad essere salvate ed illuminate da “Soldati (versione 2020)” sono quelle dietro al processo creativo: comporre, arrangiare, scrivere, ha dato un senso a molte cose udite ai notiziari ma mai comprese fino in fondo.

La creazione ha donato nuovi occhi e nuove orecchie attraverso i quali studiare il 2020 e quanto esso è stato ed ha inoltre insegnato a “combattere” accanto a chi ci circonda semplicemente ascoltandone ed abbracciandone il dolore.

Il testo di questa canzone non è che la rielaborazione di testimonianze reali, storie vere vissute da famiglie isolate perché “positive”, da una poliziotta prima impegnata sulle strade di un mondo nuovo, silenzioso e deserto, poi impegnata a tenere alto il proprio umore di persona malata e lontana da casa.

Dai medici che hanno fronteggiato una malattia nuova, violenta, spesso distante dalla sfera di competenza e specializzazione personale.

Tutti loro hanno combattuto in una trincea grande quanto il mondo e – come ci ha raccontato uno di loro – si sono sentiti esattamente come Giuseppe Ungaretti ha immaginato si sentissero i protagonisti della Prima Guerra Mondiale: “come d’autunno/sugli alberi/le foglie”; sospesi, fragili, fallibili in maniera e con tempistiche al di fuori di qualsiasi previsione.

“Soldati”: non poteva essere diverso il titolo di una canzone che racconta di una guerra combattuta da tutti contemporaneamente, ma da ciascuno per sé, a difesa del proprio albero…

Questa canzone è il mezzo per salvare i ricordi di tutti: sia quelli che erano sembrati meritevoli di essere tramandati, sia quelli che contengono un dolore grande, lasciato al chiuso, protetto affinché non bruci più come le ferite bagnate dall’acqua di mare.

“Soldati (versione 2020)” vuole essere salvezza, sorriso, leggerezza soprattutto per chi ègratuità stato colpito diversamente ma altrettanto gravemente dal virus: sono circa 5000 le famiglie italiane che con lockdown e perdita del lavoro sono andati incontro a nuove difficoltà, economiche e sociali.

Con la canzone si è scelto di aiutarle sostenendo la “Campagna Tende” promossa da Fondazione AVSI.

Facendo una donazione tramite GoFundMe oppure un bonifico diretto ad AVSI (tutte le info e gli estremi sui canali social @soldati2020official e in descrizione al video ufficiale su YouTube) si va a contribuire all’assistenza sanitaria o psicologica di chi ne ha necessità, a garantire la didattica a distanza anche tramite la distribuzione dei dispositivi adatti, a fornire medicinali oppure materiale igienico sanitario utili alle famiglie con neonati o anziani da accudire, a rispondere alle più disparate e quotidiane esigenze.

Marzano di Nola, 26 aprile 2021