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I soliti ignoti arrivano al teatro Diana
di Domenico De Gregorio

Atmosfera melanconica e luci opache rendono bene il clima di periferia, la periferia romana del 1958 dove piccoli ladruncoli cercano di tirare a campare e proprio da qui ha inizio la storia de “I soliti ignoti” adattamento teatrale dell’opera di Mario Monicelli in scena al teatro Diana di Napoli con Giuseppe Zeno, Fabio Troiano, Paolo Giovannucci, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi, Marilena Anniballi.

Bastano poche battute per capire come il regista Vinicio Marchioni abbia voluto riproporre in modo fedele l’opera originaria, rifacendosi ad essa sia per la sceneggiatura che per caratterizzazione dei personaggi. E in carcere dove il personaggio Capannelle sconta la sua pena per furto, e rivela la possibilità di un furto milionario facile facile, che inizia la storia e quella scenografia fatta di ferro, grate e tubi accompagnerà i personaggi lungo il corso della loro avventura adattandosi ai vari quadri scenici con piccoli interventi di luci ed elettronici cambi di forme.

I personaggi sono esattamente quelli del film, le battute sono quelle e fanno sorridere anche se rallentate da un ritmo in alcuni passaggi troppo lento che distrae l’attenzione del pubblico in sala. È infatti impossibile riprodurre la vivacità ironica della morte di Cosimo in sede teatrale, creare una messa in scena di un rituale funebre corale che ne evochi l’accaduto e nel quale lo stesso defunto prende parola attraverso un monologo che rivela la frustrazione della sua passata esistenza.

La vicenda è nota, gli attori in scena danno prova di grande teatro, l’interpretazione del ruolo del “maestro” che fu di Totò nel film, oggi è affidato a Ivano Schiavi che convince e diverte, mostrano una maturità artistica che gli permette di indossare i panni di qualunque personaggio con estrema disinvoltura e carattere. Nell’appartamento in via Monte di Pietà, libero dalle anziane proprietarie in gita, si consumerà l’ultima cena degli improvvisati ed onesti ladruncoli che prenderanno coscienza davanti ad una invitante pasta e ceci che essere delinquenti è tutta un’altra storia.

Napoli, 28 gennaio 2022