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Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli divertono e fanno riflettere nella commedia brillante “Signori… Le Paté de la Maison” in scena al Teatro Diana.

di Domenico De Gregorio

Una cena come tante, una cena a base di baccalà e patè da gustare in compagnia di parenti ed amici ricordando i tempi andati e gli ultimi eventi della settimana. A casa di Gabriella ( Sabrina Ferilli) e consorte, la preparazione è frenetica ma impeccabile grazie alla collaborazione preziosa di mamma Liliana ( Liliana Oricchio Vallasciani), abile a rendere anche la pietanza più semplice in un vero capolavoro culinario. Il salotto ricco di libri e stampe di quadri famosi raccontano prima delle parole la personalità  del padrone di casa ( Maurizio Micheli) simpatizzante delle idee politiche di sinistra e perennemente in conflitto intellettuale con il cognato Emanuele (Pino Quartullo), ovviamente di idee e vedute politiche diametralmente opposte. Sulla mensola sopra il camino la foto della padrona di casa, bella e solare capace di mediare ed all’occorrenza sedare gli animi dei suoi cari congiunti ed amici. La cena ha inizio, tutto sembra perfetto, frasi di convenienza e timidi sorrisi che mostrano una leggera tensione, preludio di una vera bufera emotiva. La commedia “Signori….le paté de la maison!” liberamente ispirata alla pieces” Le Prenom di Matthieu DeLaporte, diretta da Michele Micheli, adattamento di Carlo Buccirosso e Sabrina Ferilli, è ricca di spunti comici ed amari che spingono lo spettatore ad interrogarsi sul proprio modo di comportarsi ed affrontare ogni genere di problema, etico e morale, quando questi ultimi si presentano nel seno della propria famiglia. Le belle frasi di ampie vedute intellettuali, di tolleranza per le diversità, di accettazione di comportamenti ritenuti estremi da una società moderna solo nelle apparenze, volano via velocemente trasportate dal vento della bufera che scoppia violenta nel salotto di casa. La storia, tra equivoci, scherzi di cattivo gusto orchestrati da Emanuele a danno di Maurizio e di Marcello ( Massimiliano Giovanetti) trombettista amico d’infanzia, scorre veloce, grazie ad una recitazione corale e puntuale che rapisce lo spettatore catapultandolo nel cuore della storia familiare. Sabrina Ferilli, si muove con disinvoltura sulla scena, i tempi teatrali sono perfetti, le battute veloci e ricche di sfumature generano un’appassionata tensione in sala dove tutti aspettano di scoprire l’epilogo della storia. Micheli come sempre mostra di essere un vero fuoriclasse, sul palco c’è il suo personaggio, spigoloso, pieno di sfaccettature che riesce bene ad esprimere attraverso la sua recitazione che impegna ogni parte del suo corpo, pronto ad accompagnare la battuta ricca di vibrazioni e sentimenti. Pino Quartullo riveste alla perfezione il ruolo del fratello viziato, mai cresciuto, coccolato ed amato dai genitori, ricco, sfacciato ed incapace di affrontare la realtà, attraverso una recitazione caricata che rende il suo personaggio quasi grottesco. In questo scenario di scontri, di fuochi e di tempeste ormonali, l’amico suonatore di trombone, la bionda stilita Arianna ( Claudia Federica Petrella ) e mamma Liliana, nonché suocera amata ed odiata, faranno la loro parte nel rendere tutto ancora più complicato. La commedia, in scena al teatro Diana, merita di essere vista, per presenza in scena di bravi e dotati attori, supportati da un testo di spessore non banale né scontato.

30/01/2014

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