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Santa Patrizia, la patrona di Napoli
di Stefania Di Martino

Santa Patrizia è la protettrice dei bisognosi, delle partorienti, delle donne in cerca di marito e dei naviganti.

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Nacque a Costantinopoli nel 664 d.C da una nobile famiglia che le impose con forza il matrimonio e al quale si oppose scappando assieme alla sua nutrice.

Durante un viaggio in mare naufragò a Napoli dove fu soccorsa dai frati Basiliani.

Secondo la leggenda, Santa Patrizia è morta il 25 agosto del 685 d.C.

Si racconta che un Cavaliere per guarire dalle sue sofferenze andò a pregare tutta la notte sulla tomba della santa e, preso dalla disperazione, le cavò un dente. Dalla bocca della santa fuoriuscì del sangue che fu raccolto in diverse ampolle.

Ogni martedì e il 25 agosto si può assistere alla liquefazione del sangue della santa presso la chiesa di Santa Patrizia, una delle chiese più antiche di Napoli fondata nell’VIII secolo e sostenuta dalle donazioni delle nobili famiglie napoletane che pagavano delle rette mensili affinché le figlie potessero partecipare all’educandato interno al complesso e dal ricavato proveniente dal fitto dei terreni dell’istituto religioso.

Attualmente nella chiesa vi sono conservate opere pittoriche, il marmoreo altare maggiore del Lazzari e le preziose pietre di Ferdinando Sanfelice.

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Varcato l’ingresso si possono raggiungere i chiostri che all’epoca erano abitati dai frati Basiliani e successivamente dalle monache Benedettine.

Al centro del Chiostro maggiore vi è un pozzo che, secondo la tradizione, era l’unico modo con cui Belisario riusciva ad entrare a Napoli visto che il popolo non gli permetteva il libero ingresso.

Nel libro “101 cose da fare a Napoli almeno una volta nella vita” di Agnese Palumbo viene suggerito di misurare il pozzo di Santa Patrizia.

Io l’ho misurato lanciando una moneta di 10 centesimi e cronometrando fino all’istante in cui la monetina ha toccato il fondo (2.8 secondi).

Secondo i miei calcoli il pozzo è alto tre metri.

Napoli, 3 giugno 2018