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Fonderie Pisano, M5S: Tutela dei lavoratori e dell’ambiente con la delocalizzazione

“I lavoratori delle Fonderie Pisano non devo pagare sulla propria pelle i guasti di una politica inadeguata che negli anni ha solo promesso e mai affrontato con chiarezza e determinazione la realtà: ovvero la delocalizzazione dell’impianto industriale da una zona densamente abitata in un sito più appropriato”. Lo dice Michele Cammarano, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, in merito al sequestro delle attività delle Foderie Pisano, nella zona di Fratte, frazione di Salerno e alle proteste dei 150 operai dell’azienda. “Nessuna guerra tra poveri, i lavoratori vanno tutelati – continua – nessuno deve usare l’odioso ricatto del posto di lavoro”. “ Il sequestro dell’impianto delle Fonderie Pisano da parte dei carabinieri del Noe su disposizione della Procura di Salerno – continua – è un atto dovuto e doveroso”. “Da tempo il Movimento 5 Stelle nel corso di numerosi sopralluoghi aveva segnalato gravi anomalie e criticità nella gestione degli scarichi e dell’emissione dei fumi come poi riscontrato tardivamente dall’Arpac – prosegue – Resta l’incompatibilità ambientale di un impianto altamente impattatante e invasivo con la presenza di un ampio tessuto urbano e abitativo”. “Chiediamo tutele per i lavoratori delle Fonderie Pisano – conclude Cammarano – credo che l’incontro del 30 giugno prossimo, a Roma, al ministero dello Sviluppo Economico può essere un inizio per avviare un percorso per delocalizzare l’impianto e tutelare i posto di lavoro”.

Napoli, 27 giugno 2016

Rifiuti tossici, M5S: Dove sono i risultati delle analisi condotte sui terreni?

 “Il comune denominatore delle varie campagne di indagine degli ultimi anni, infatti, è l’assenza di trasparenza sui risultati delle analisi realizzate sui campioni prelevati durante le operazioni”. Lo dice il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Viglione, membro della Commissione Ambiente che ha depositato un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e al suo vice, Fulvio Bonavitacola, con delega all’Ambiente, per “per chiedere che vengano messi a disposizione dei soggetti interessati le informazioni sui siti oggetto di intervento e i risultati delle analisi condotti dall’Arpac”. “L’interrogazione – spiega Viglione – nasce da una considerazione maturata dopo l’ennesimo sopralluogo effettuato nei siti oggetto di indagine sulla presenza di rifiuti tossici interrati tra le province di Napoli e Caserta”. “Per rendersi conto della mancanza di trasparenza sui risultati delle analisi condotte – sottolinea – basta andare sul sito dell’Arpac per verificare che alla sezione siti contaminati compare sempre una ‘pagina in allestimento’ che, invece, dovrebbe essere aggiornata costantemente con le risultanze utili ad avviare realmente quell’operazione verità tanto sbandierata da De Luca nei suoi proclami”. “Solo in questo modo – aggiunge – possiamo pensare veramente far capire dove si può coltivare e dove invece bisogna intervenire con programmi di risanamento ambientale”. “Non può bastare lo strampalato tentativo di rassicurazione del famoso ‘solo 2% di terreni inquinati’ risalente alla precedente Legislatura regionale – conclude – se poi non si capisce quali siano i siti contaminati o a rischio e quale la reale destinazione d’uso di quei suoli”.

Napoli, 24 giugno 2016