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 Complimenti Matera! Eletta capitale europea della cultura 2019
di Tina Pollice

Delusione per le altre cinque finaliste: Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. Avevano sperato, ma, con sette voti su 13, Matera è stata ufficialmente designata Capitale europea della cultura per il 2019, titolo che, oltre all’Italia, è stato assegnato anche a Plovdiv per la Bulgaria.

La Capitale europea della cultura è un’istituzione nata nel 1985 per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale dei Paesi membri dell’Ue.

La prima è stata la capitale greca Atene. L’Italia in passato è stata rappresentata da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. Il titolo viene attualmente assegnato a turno a due degli Stati che fanno parte dell’Unione Europea. Nel 2019 toccherà dunque all’Italia, insieme a Plovdiv per la Bulgaria. Quest’anno, la scelta è caduta invece su Umea (Svezia) e Riga (Lettonia). Nel 2015 sarà invece la volta di Mons (Belgio) e Plzen (Repubblica Ceca), nel 2016 di San Sebastian (Spagna) e Breslavia (Polonia), nel 2017 di Aarhus (Danimarca) e Pafo (Cipro), mentre nel 2018 di Leeuwarden (Paesi Bassi) e La Valletta (Malta).

“L’Italia non la merita: non arriva nemmeno il treno, la ferrovia non esiste. Piuttosto esiste lo splendore di una città pedagogica nella sua bellezza, che sa insegnare lo stupore e la sensibilità che serve a distinguere sfumature moderne nella sua storia antica”. (M. E.)

Unica, affascinante e poetica, la terra del Vangelo secondo Matteo e dei Sassi, la terra dell’amaro lucano e di Basilicata coast to coast.

“I Sassi di Matera rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare delle caverne fino alla modernità. I Sassi di Matera costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse della natura: acqua, suolo, energia”.
(UNESCO 21 novembre 1993)

Queste alcune , ricorrenti, definizioni della bellissima città lucana.

Con l’elezione  di Matera a capitale europea della cultura per l’anno 2019, è stata premiata la partecipazione, il networking, la progettazione a largo respiro e la rinascita di un territorio che da anni sta dimostrando di volere investire nella cultura per incrementare il proprio profilo sia sotto l’aspetto turistico e culturale, che economico in senso stretto. Lo slogan scelto per la sua candidatura è stato “Open Future” “Aprire il futuro”.

“Tutti siamo ossessionati dall’eterno presente in cui siamo immersi, come se fosse impossibile guardare lontano ed impegnarsi per le generazioni future. Ma proprio una città antica come Matera può senza timore pensare ai tempi che verranno, tante le volte in cui si è riprogettata ed è uscita vincente dalla sfida con il tempo. Con molte altre piccole e medie città europee Matera ha condiviso lo stesso destino di area di consumo di prodotti provenienti dai grandi centri di produzione culturale.”

Negli ultimi anni il quadro sta cambiando. Si fa strada un movimento che rimuove sistematicamente le barriere di accesso alla cultura: usa nuove tecnologie, adotta licenze aperte per rendere culturalmente ed economicamente sostenibile un modello in cui la produzione culturale è diffusa, orizzontale, partecipata. La modernità nel rispetto della continuità identitaria. Il criterio di scelta, è stato, quindi, non solo la partecipazione della città e dei cittadini, ma anche la buona governance e il retaggio che verrà lasciato . Il poeta Franco Arminio,  una delle voci più impegnate nella difesa e nel sostegno del Sud e delle sue ricchezze, in una intervista su Repubblica ricorda come Matera sia stata considerata la vergogna nazionale per tanto tempo “Lo possiamo constatare guardando i documentari dei decenni scorsi. Finalmente è tornata a essere un luogo bellissimo. E’ una città che ha vissuto un disastro, ma che ha saputo reagire e trasformarsi guardando al futuro. Per Ravenna, Perugia e Siena, il titolo di capitale europea della cultura sarebbe stata l’ennesima medaglia di una carriera luminosa. Matera, come altre città del sud, è viva, c’è un’energia che vibra, un’energia che non troveremo mai a Novara o a Pavia”. Secondo alcuni osservatori, l’impatto economico di questo titolo sul territorio è valutabile in circa 30 milioni di euro. L’elezione di Matera non è stata solo una scelta prospettica fondata sulle idee, ma anche una valutazione del piano di investimenti, che premia una politica capace di  raddoppiare i propri investimenti in cultura negli ultimi anni, passando da 709.034 euro  del 2010 ai 1.403.307 del 2014.
Positive le scelte di fundraising (il 14% delle spese operative è stimato che sarà finanziato dal settore privato), ma anche della rete di investimenti che premia notevolmente la creazione ed il potenziamento di infrastrutture. La divisione del budget prevede infatti che se gli investimenti in conto capitale ammontino a 649.850.000 €, di questi 82.400.000 saranno destinati al miglioramento o alla creazione di nuove infrastrutture a carattere culturale, 31.000.00€ saranno invece investiti in riqualificazione urbana, mentre a fare la parte del leone saranno appunto i fondi destinati a metropolitane, stazioni ferroviarie, cantieri navali, strade e aereoporti, per una somma totale pari a 536.450.000 €.

26 ottobre 2014