ven 26 APRILE 2024 ore 11.57
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Come te nessuno mai…….
di Carlo Gimmelli

A Torino ennesimo poker azzurro, manca solo la matematica. E Osimhen strabilia l’Europa.

Ieri, l’Olimpico di Torino sembrava più azzurro che granata e alle martellate di Victor, che incastonava altre due perle con due stacchi imperiali, il boato degli oltre diecimila tifosi partenopei mischiati al tifo granata riportava alla mente gli anni delle carovane azzurre e di un calcio sostenibile, non umiliato da delinquenti in libera uscita.

Un’altra goleada azzurra, l’ennesima, e chi temeva un rilassamento dei ragazzi terribili di Spalletti è rimasto deluso, gustoso il siparietto del tecnico toscano in conferenza stampa che nel suo napoletano claudicante ha chiosato: “Chi tene famme nun tene suonno!”

Numeri da brividi per i partenopei: 64 gol segnati, solo 16 subiti, in vetta in tutti gli scores, dall’interminabile possesso palla, ai tiri in porta, alle verticalizzazioni, ai gol su corner etc., mai registrato nella storia un vantaggio così a voragine sulla seconda. E’ roba certa che questo Napoli, scudetto a parte, resterà negli annali.

Gara chiusa dopo soli 45’ dal solito duo K.O., con il primo gol di Victor, immarcabile, dopo 9 minuti con un’altra incornata di testa su corner e Kvara che realizza il rigore netto che si era procurato.

Il Torino non ha demeritato, almeno nel primo tempo, reagendo con un paio di palle gol al vantaggio azzurro ma Meret ha festeggiato la convocazione in nazionale con l’ennesima imbattibilità stagionale.

Nella ripresa gara senza storia, gli azzurri giocano a memoria e lo stadio in piedi per il gol da scuola calcio del 3 a 0: di Lorenzo sventaglia un cambio di fascia per Kvara che finge di accentrarsi e con un colpo di tacco manda sul fondo Olivera che crossa sul palo lungo per Osimhen che sale in cielo e schiaccia (!) di testa da cestista. Numeri da sturbo per il nigeriano, 21 reti in 23 partite in campionato e una città ai suoi piedi.

Gloria anche per Dombelè che chiude il poker e la gara.

Ormai gli azzurri giocano solo contro la matematica e la città vive in un clima surreale di fintissimo distacco i momenti finali di una grande attesa lunga 33 anni (siamo pur sempre in periodo pasquale!) ma ormai le briglie sono state sciolte ed è ovunque coreografia azzurra: dalle sagome cartonate ai murales (che stanno deturpando monumenti e palazzi storici), dai palazzi addobbati alla Osimhenmania in tutte le salse e non è difficile immaginare il delirio che ne seguirà nelle settimane a venire.

Azzurri in orbita dunque,il vantaggio è arrivato a + 19 (sulla Lazio) mentre le inseguitrici (?) si azzuffano e si autoeliminano a vicenda per contendersi “il miniscudetto delle altre” tra gli isterismi fuori moda e il non gioco di Mourinho e la crisi di identità delle milanesi mentre la Juve cerca una difficile rimonta sul campo e nelle aule giudiziarie.

Ora l’Utopia innominabile resta la Champions dove un sorteggio benevolo ha messo le big Chelsea, Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco a scornarsi tra loro mentre la banda Spalletti se la vedrà con il Milan degli americani che sta arrancando in campionato per agguantare la qualificazione europea; la grande esperienza internazionale dei rossoneri contro il calcio champagne dei ragazzi terribili di Spalletti, ma è un fatto che i bookmakers inglesi, dopo il City, diano il Napoli favorito per la vittoria finale.

La consacrazione di questo Napoli che sta incantando l’Europa è arrivata anche dal pubblico granata che ha applaudito a tratti gli sprazzi di calcio totale degli azzurri, a parte qualche tensione pre partita le due tifoserie hanno offerto uno spettacolo di grande sportività sugli spalti con numerosi napoletani presenti nei settori comuni.

Ora una salutare sosta per gli impegni della Nazionale, che torna a Napoli il 23 marzo contro l’Inghilterra dopo dieci colpevoli anni di assenza, ed è di nuovo allarme holligans dopo la calata dei vandali alemanni dell’Eintracht.

Azzurri di nuovo in campo Domenica 2 Aprile contro il Milan, un antipasto dei quarti di Champions contro i rossoneri.

Sarà un dolce Aprile.

Napoli, 20 marzo 2023

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