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Caldo dantesco
di Giulia Di Nola

I meteorologi ci avevano avvisati di un possibile caldo record che si sarebbe impadronito del meridione europeo, in genere, e della nostra Penisola nella fattispecie. Noi Italiani siamo davvero iellati: le previsioni, infatti, si sono rivelate fondate, pur se a tanto non s’era mai arrivati.

Lucifero, direttamente dal cuore del Continente Nero, ha determinato siccità e afa stordente che ci ha accompagnati per due mesi consecutivi e senza interruzioni ci ha letteralmente messi ai piedi di Pilato.
Nell’immediato abbiamo subito percepito gli effetti negativi di quelle fiammate sahariane reagendo con dirompenti sudate, malesseri fisici e disagi psicologici di inaudita importanza.

E a nulla sono valse le danze della pioggia; il grado di cottura era inarrestabile!

Poi, miracolosamente, il Mostro dantesco, scappato dal centro della terra, ha indietreggiato di fronte alle prime piogge, devastanti, ahimè, in alcune regioni italiane e alle prime timide correnti atlantiche che hanno allentata la morsa infernale.

Manca poco al sopraggiungere dell’autunno e le conseguenze negative della bolla calda, ricordo non ancora esorcizzato, si presenteranno, presto, con non pochi inconvenienti soprattutto quando le riserve alimentari si esauriranno.

Nella concezione medioevale e biblica, poi confermate dalla visione che Dante ne dà attraverso il XXXIV canto dell’inferno, Lucifero, angelo portatore di luce e traditore della Grazia divina, fu affrontato e sconfitto da S. Michele arcangelo giacendo, dal bacino in giù e dopo la disfatta, al centro della terra nel ghiaccio di Concito.

La scienza moderna ha dato dimostrazioni geofisiche che, invece, nel cuore della terra ci sarebbe magma, fuoco, forse “pianto e stridor di denti”.

In ogni caso io spero che S. Michele continui a fare sempre il suo dovere!

Napoli, 16 ottobre 2017