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Difendere la salute dei cittadini e salvaguardare l’ambiente.

di Pasquale Falco

 

La relazione tra ambiente e diritti umani è più forte di quanto si pensi.
L’inquinamento compromette il diritto alla salute, se non alla vita stessa
con le sostanze tossiche a devastare il corpo con aria insalubre e acqua e cibo contaminato.

 

 

Inceneritore, basta solo pronunciare questa parola che una moltitudine di gente comune, vescovi, missionari, esperti vari si aizzino.

In effetti la legge li ha soppressi e oggi, piuttosto, si parla di termovalorizzatore.

L’impianto di Acerra, concepito alla fine degli anni ‘90 nel contesto dell’emergenza rifiuti in Campania, è collocato nel Comune di Acerra (NA) su una superficie di circa 9 ettari.

A2A - Termovalorizzatore di Acerra - YouTube

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L’impianto, produce energia elettrica dalla combustione della frazione secca dei rifiuti urbani. È costituito da tre linee indipendenti di eguale capacità, operanti in parallelo, da un’unica sezione di produzione di energia elettrica, da sistemi e componenti ausiliari comuni alle 3 linee.
Dal 14 settembre 2009 è in grado di produrre energia dallo smaltimento di circa 2 mila tonnellate al giorno di rifiuti tritovagliati, per un totale di 600 mila tonnellate l’anno.

 Schema di funzionamento dell’impianto

L’incenerimento di rifiuti urbani in un sistema che integra forno/caldaia, dà origine a diversi flussi di materia:

-       energia termica sotto forma di vapore,

-       scorie e ceneri grossolane di griglia,

-       fumi di combustione, acque di scarico.

Particolare attenzione è da dedicare ai fumi di combustione, questi danno luogo a emissioni atmosferiche che costituiscono le implicazioni ambientali più significative del processo.

Poiché, per effetto dei fenomeni di fall out (ricaduta al suolo delle particelle più pesanti) e diwash out (trascinamento al suolo delle particelle più leggere per effetto del dilavamento delle piogge) vengono coinvolte tutte le matrici ambientali.

Nelle emissioni in atmosfera dal camino possiamo distinguere macroinquinanti e microinquinanti.

I macroinquinanti, presenti in concentrazioni rilevanti, comprendono materiale particolato (PM10) e particellare fine (PM2,5 e PM1) (che, essendo respirabili e avendo una grossa tendenza ad assorbire metalli pesanti come rame, mercurio, arsenico, cadmio, cromo, piombo, risultano particolarmente pericolosi), e inoltre gas acidi e ossidi di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, sostanze organiche volatili.

I microinquinanti, altrettanto pericolosi pur presenti in concentrazioni molto basse, possono essere natura inorganica (essenzialmente metalli pesanti), o di natura organica, costituiti da una vasta gamma di specie chimiche quali i policlorobifenili, gli idrocarburi aromatici (benzene, toluene, xilene), gli idrocarburi policiclici aromatici e i composti organici del cloro (quali diossine e furani).

In pratica dalla combustione dei rifiuti si producono fumi contenenti numerosi inquinanti, che vanno gestiti in modo ambientale corretto.

Essendo, comunque, riconducibili a un numero limitato di famiglie, vanno trattati in una linea costituita da diversi dispositivi di abbattimento in serie.

Ciascuno dei quali è in grado di operare una riduzione consistente della concentrazione delle sostanze emesse.

La linea di trattamento fumi dell’inceneritore di Acerra è stata nel 2005 modificata rispetto all’ originaria configurazione.

Si evidenzia che, tale struttura risulta essere ancora in uso in diversi inceneritori, tra cui quello di Brescia

Nell’ impianto di Acerra, invece, grazie alle modifiche apportate sono stati installati un secondo stadio di adsorbimento e di filtrazione capace di limitare le emissioni di particolato.

In questo modo, grazie a un sistema catalizzatore in grado di operare una riduzione più efficace, risultano particolarmente ridotte le sostanze da questo assorbite, nonché gli ossidi di azoto e le diossine.

Nei fumi, inoltre, vengono iniettati, a più riprese, per trattenere gli inquinanti, diversi reagenti. Le quantità e le concentrazioni di quest’ultimi sono determinate, in modo automatico e con tempi di risposta rapidissimi, sulla base delle analisi in continuo effettuate sui fumi, cosiddetti grezzi, prima del loro ingresso alla linea di trattamento.

Alle tre linee di combustione, si affianca una linea di trattamento fumi così costituita:

- un reattore di assorbimento a semisecco, per la neutralizzazione dei gas acidi mediante latte di calce;

- un dispositivo di iniezione di carbone e calce in polvere, reagenti con elevata superficie specifica che facilitano l’adsorbimento delle sostanze inquinanti;

- un primo filtro a maniche per la depolverazione del flusso;

- un secondo dispositivo iniezione di reagenti con elevata superficie specifica;

- un secondo filtro a maniche per la depolverazione del flusso;

- un dispositivo per la conversione catalitica degli ossidi di azoto ubicato prima del ventilatore e del camino di espulsione.

Approfondimenti

https://www.a2a.eu/it/gruppo/i-nostri-impianti/termovalorizzatori/acerra

Monitoraggio ambientale dell’inceneritore di rifiuti con recupero di energia

Monitoraggio ambientale del territorio acerrano limitrofo all’impianto

 

Napoli, 1 aprile 2020