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Una notte con Alfonso d’Aragona.

di Chiara Scamardella

Sabato 17 maggio è stata istituita La notte dei musei: molte strutture erano aperte dalle 20 alle 24 offrendo ingresso ridotto o addirittura gratuito, nonché manifestazioni varie.

A Castel Nuovo, prima ancora che aprisse, c’era già una gran fila: l’ingresso era gratuito e la moltitudine s’è riversata nel cortile ancora baciato dagli ultimi raggi di sole.
La prima tappa, al piano terra, è l’antica Cappella Palatina, che come ornamento non ha altro che le vetrate gotiche ed il rosone poiché gli affreschi di Giotto sono quasi totalmente andati perduti. L’interno è spoglio, ma vi sono esposti antichi oggetti sacri, nonché la statua della Madonna di Materdei ed altre sculture. Accanto alla Cappella, sul lato esterno ce n’è un’altra, quella delle Anime Purganti, visibile attraverso porte a vetri, è decorata in stile barocco d’ispirazione bizantina con un altare in pietra scura e lapislazzuli, ma priva d’ogni altro oggetto.
Al primo piano c’è la sala dove si officiano le unioni civili mentre al secondo, dopo esser sbucati su un terrazzamento dal panorama mozzafiato, si accede al museo civico, piccola pinacoteca che ospita opere d’ambito napoletano dal ‘400 al ‘900.
Alle 21 una compagnia d’attori ha inscenato una tipica contesa nobiliare in età aragonese: al cospetto del re Alfonso e della regina Lucrezia, due famiglie si sono sfidate a duello per lavare l’onta subita a seguito della violazione della virtù della promessa sposa di uno dei contendenti.
Dopo lo spettacolo non restava che visitare la Sala dei Baroni, così chiamata poiché in essa furono giustiziati quattro baroni e che oggi è sede d’udienze, e abbandonare il castello conservandone un’ultima immagine suggestiva, col suo portale chiaro illuminato da una luna gigante e le candele danzanti tra le sue merlature.

Napoli, 26 maggio 2014