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Riscoprire il desiderio dell’Infinito con la Festa della nostra amata Repubblica
di  Martina Tafuro

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”. 
 infinito manoscritto originale

 

Questi versi compiono 200 anni dalla loro creazione!

Per chi crede in quest’Italia, essi sono una divisa, un’icona e una bandiera.

Infinito vuol dire: “…tutte le immagini portano scritto più in là”, come declama in Ossi di Seppia Eugenio Montale.

Questi meravigliosi quindici endecasillabi senza rima, danno vita all’unica composizione lirica che un docente dovrebbe portare, obbligatoriamente, all’attenzione dei discenti in classe.

Il Sommo nelle sue opere ha espresso e indagato domande e questioni centrali per ogni uomo, raffigurando l’importanza dell’universalità del pensiero e il superamento di tutti i confini e barriere.

La siepe della poesia leopardiana è raffigurazione plastica del timore dettato dall’attesa di ciò che è oltre, di ciò che non ha misura, esattamente l’infinito.

La nostra bella società ha smarrito il senso dell’infinito, finendo per mettere in secondo piano la fragilità della vita stessa. Vivere senza percezione dell’infinito, ha significato dare poca importanza alla salvaguardia delle persone, ci ha reso disattenti nei riguardi dell’ambiente e senza responsabilità verso il futuro. Difendiamo solo i nostri interessi, rispetto a quelli della comunità, facendo venir meno l’impegno per il bene comune.

In fondo l’unica esperienza che l’uomo fa dell’infinito è la sete inesauribile delle sue esigenze, poiché nessun oggetto appaga fino in fondo il suo desiderio di amore, di felicità, di giustizia.

Nelle circostanze della vita, nel rapporto con la realtà l’uomo scopre di essere impregnato da questo desiderio di infinito.

È qualcosa che l’uomo non può negare, questa tensione fa si che quando l’uomo incontra l’infinito, la tensione non si placa, ma la vita diventa un appassionato cammino a voler conoscere sempre di più la sorgente dalla quale si è attratti.

Il rapporto con l’infinito non è una questione sentimentale, ma è la capacità di superare riduzioni  e impedimenti. In questo tempo buio l’uomo ha perso la memoria e si concepisce come essere ridotto, ha nostalgia dello stesso desiderio di infinito.

Ma, in fondo, cos’è la memoria? La memoria è thesaurus (tesoro) e custos (custode) di tutte le cose, diceva Cicerone. Viviamo nel tempo di un infinito presente, dove sono andati persi legami e radici di ciò che è avvenuto e, di conseguenza, il senso e la speranza di ciò che avverrà.

Per questo diviene importante avere memoria della nostra Repubblica.

Il 2 giugno 2019 la Repubblica italiana compie 73 anni!

copertina corriere

La Festa della Repubblica italiana si celebra il 2 giugno perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia, di cui 20 di dittatura fascista, scelsero di far diventare l’Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.

Insomma, è il compleanno della nostra Repubblica!

La Festa della Repubblica è una giornata importante per la nostra storia e ricca di grandi iniziative e cerimonie ufficiali. Dal 1948, per esempio, in via dei Fori Imperiali, a Roma, si tiene una sfilata militare in onore della Repubblica.

Negli ultimi anni la sfilata è stata semplificata, per renderla meno costosa e alcuni reparti delle forze armate, i mezzi corazzati, non sfilano più, perché con le loro vibrazioni mettevano a rischio i monumenti antichi che sorgono nella zona. La cerimonia prevede la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto, simbolo di tutti i caduti in guerra e che non sono mai stati riconosciuti, presso l’Altare della Patria. A seguire, una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Uno dei momenti più spettacolari della parata è quello dell’esibizione delle Frecce Tricolori.

L’ inclusione è il tema della parata militare del 2019. Un tema, “che vuole evidenziare la volontà di non lasciare indietro nessuno, di combattere contro le emarginazioni sociali. Un segno di attenzione agli ultimi per un evento che ha di per sé un carattere inclusivo proprio perché si svolge in occasione della Festa della Repubblica, ricorrenza che unisce tutti gli Italiani”.

Clicca e scopri le iniziative per la festa della Repubblica.

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Napoli, 31 maggio 2019