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Porta Capuana
di Pio Gargano

Porta Capuana fu costruita nel 1484 per volere del re Ferrante D’Aragona ed è stata il punto di accesso alla città di Napoli per coloro che venivano da est verso il centro cittadino, oltre ad essere stato un punto nevralgico di scambi e comunicazioni.

L’opera, in stile rinascimentale, venne commissionata all’ architetto Giuliano da Maiano, il quale, si ispirò per certi versi, ai modelli degli archi di trionfo di tradizione romana. La porta, è costituita da un arco bianco in marmo riccamente ornato da bassorilievi, con ai lati due torri che simboleggiano l’onore e la virtù.

Essendo in una zona molto vitale di Napoli, è stato un luogo anche di aggregazione artistica e culturale: è infatti a Porta Capuana, ad inizio del novecento che prese vita il cosiddetto quartiere Latino, un luogo di incontro di importanti artisti napoletani dell’epoca.

In realtà ciò che oggi vediamo, passeggiando nei dintorni, fa parte di un’opera di ri-fortificazione voluta a Napoli dal monarca aragonese di cui però purtroppo, solo la porta si è conservata. Si mantiene tuttavia, in un buono stato di conservazione.

La storia narra che hanno attraversato Porta Capuana sia Carlo VIII di Francia che Carlo di Borbone.

Riporto infine qui un trafiletto, che ci ha lasciato un cronista di Napoli nel 1847 e che ci dona così una descrizione dell’attività della città in questi termini:

«Qui è oggi come ieri, come sempre … sempre lo stesso inferno, le stesse botteghe, di mercanzie, di commerci, di traffici, di gente diversa. Una babele di lingue. Chi vuol conoscere la plebe napoletana veramente in tutte le sue abitudini fra le sue virtù e i suoi vizi… venga alla Porta Capuana, in qualunque ora delle 24 ore del giorno, e se ne ammaestrerà… Porta Capuana è il teatro universale, è la Cosmopoli del nostro popolo… Qui non vi è né notte né giorno»

Napoli, 30 marzo 2019