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PizzaVillage 2022… Numeri da Record. La Kermesse chiude con un bagno di folla ma l’amministrazione latita
di Carlo Gimmelli

Oltre ogni aspettativa l’Edizione del decennale della Kermesse mondiale della Pizza Napoletana, dopo due anni di stop, l’edizione 2022 sfonda la soglia del milione di presenze stimate con il record di pizze sfornate sfruttando l’onda lunga di una estate da record per il turismo in città.

Attività ricettive sold out, ristorazione al top di presenze a conferma della straordinaria capacità attrattiva di Partenope, nonostante la balbettante gestione dell’accoglienza turistica.

La serata conclusiva di Domenica con il miniconcerto di Gigi D’Alessio ha battuto ogni record di presenze, circa cinquantamila, con migliaia di fan del menestrello napoletano assiepati sotto il palco già dalle prime cocenti ore del pomeriggio.

Con il passare delle ore e l’apertura dei forni la situazione da caotica è diventata infernale e l’intera macroarea da Piazza Vittoria\Via Partenope a Piazza della Repubblica è diventata un’unica onda umana mentre la Riviera di Chiaja, il solo asse viario percorribile è rimasta paralizzata dalle auto in entrambi i sensi di marcia e d anche la moribonda Villa Comunale è stata presa d’assalto per bypassare il muro umano di Via Caracciolo.

Raffazzonata, come accade spesso, la gestione logistica dell’evento da parte dell’amministrazione, il piano traffico, inesistente, è stato gestito ad horas , cosicchè Viale Dhorn, inizialmente percorribile, è stato chiuso quando un muro umano si è assiepato ai lati e dietro il palco invadendo interamente Via Caracciolo, creando così il blocco totale della circolazione; ovviamente il trasporto pubblico è ancora all’anno zero e non sono state previste corse straordinarie della metropolitana o autobus.
Stride, infatti, il contrasto con l’organizzazione quasi ottimale della kermesse gestita da Oramata Grandi Eventi e l’approssimazione ormai cronica dell’accoglienza turistica lasciata nelle mani di sporadiche iniziative private.

L’edizione del decennale è stata da record sia per il numero di presenze che per la ricchezza del programma, mai così alta la partecipazione delle pizzerie, quaranta, l’area ospitalità tutti i giorni ha ospitato, dibattiti, degustazioni, promozioni degli sponsor, sfilate di moda, ospiti internazionali con la pizza al centro del dibattito.

Il brand Pizza Village ha cominciato un processo di internazionalizzazione di Napoli e delle sue eccellenze gastronomiche, e nei prossimi mesi verrà replicato a Dubai, New York, Milano, Londra mentre già si profila l’organizzazione dell’edizione 2023.

Come già ricordato l’unica pecca riguarda il prezzo del Menù obbligatorio, 15 euro, che ha scatenato polemiche e lamentele on line, forse troppo alto per una manifestazione pop.

E, tutto sommato, ha aiutato anche la stucchevole provocazione del neo-pizzaiuolo Flavio Briatore sulla scadente qualità della Pizza Napoletana rispetto alla sua Pizza biscottata da 65 euro, che ha infiammato i social e riacceso l’orgoglio partenopeo della difesa del proprio simbolo gastronomico.

Secondo i dettami del geometra di Verzuolo, il costo di 4\5 euro della Margherita denota una scarsa qualità degli ingredienti e ha lanciato, scomodando S.Gennaro, una velata accusa di alchimie fiscali per far quadrare i conti; francamente non ci addentriamo in questioni religioso-tributarie, ma conoscendo il personaggio ci fidiamo della sua esperienza in materia.

Cala il sipario dunque sul Pizza Village ma resta l’esempio di come ottimizzare le eccellenze del territorio e farne contenitore di cibo, cultura, tradizione e marketing.

Speriamo, finalmente, che ai piani alti recepiscano la lezione.

Napoli, 28 giugno 2022