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Nuovi Studi Sui Voli Interplanetari
di Gianluca Grillo

Space X ha deciso di realizzare un sogno e si avvicina, sempre di più, al suo obiettivo più ambizioso: aprire l’era dei viaggi interplanetari con il lancio della navicella Starship e del vettore di lancio SuperHeavy. La speranza è di poter aprire un’era di viaggi interplanetari regolari che possano permettere la creazione di basi stabili su altri corpi celesti, principalmente su Marte e sulla Luna nelle prime fasi di espansione.

Lo sguardo avveniristico di Space X non è rivolto esclusivamente allo spazio, uno degli obbiettivi secondari di questo mastodontico progetto è legato ai viaggi turistici sul nostro pianeta; utilizzare il volo orbitale per ridurre i tempi dei voli più lunghi sul nostro pianeta così da sostituirsi agli aerei nelle tratte più lunghe riducendo le distanze. Il futuro sembra roseo: viaggi brevi, vacanze lunari ed i film di fantascienza che si fanno sempre più reali.

Space X ogni giorno fa passi da gigante, l’ultimo dei quali riguarda il vettore di lancio SuperHeavy. Ad inizio febbraio è stato effettuato uno Static Fire Test sui motori del SuperHeavy, lo Static Fire Test prevede l’accensione dei motori senza il decollo del vettore che viene tenuto al suolo tramite un sistema di fissaggio. Durante il test statico hanno funzionato correttamente 31 dei 33 Raptor 2, i motori che permettono il decollo del SuperHeavy, che bastano a permettere l’uscita dall’orbita terreste. Questo è un passo fondamentale verso il primo volo del duo SuperHeavy e Starship che grazie a questi ottimi risultati potrebbe avvenire a breve.

I vertici di Space X hanno stabilito che dovranno essere cento i voli minimi che dovrà compiere la Starship prima di portare equipaggio a bordo. Questa decisione è stata presa per assicurarsi che non ci siano inconvenienti com’è capitato con le missioni degli Shuttle visto che la Starship, come lo Space Shuttle, non può possedere un sistema di fuga per l’equipaggio durante le fasi di decollo a causa della particolare condizione di questa fase. L’aspetto fondamentale, nonché la grande differenza con il passato, risiede nel totale riutilizzo di ogni componente, dal vettore di lancio alla navicella. Fino ad oggi ad ogni lancio dovevano essere utilizzati un nuovo vettore ed una nuova navicella, poiché i vari stadi si disintegravano al rientro in atmosfera, aumentando sensibilmente il costo dei singoli voli, questo è uno dei motivi che hanno portato alla fine dell’esplorazione lunare.

Space X punta molto sul riutilizzo delle componenti, questo permette di abbattere sensibilmente potendo, in futuro, rendere i voli interplanetari alla portata di tutti. Ad oggi Space X è riuscita a rendere riutilizzabili solo alcune componenti dei razzi, il primo stadio del vettore di lancio e la navicella, grazie al Falcon 9 ed alla Dragon 2. Space X non intende fermarsi e l’obiettivo finale di rendere tutto riutilizzabile, grazie ai test su Starship e SuperHeavy, sembra essere ormai vicino.

Napoli, 2 marzo 2023