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Home Riceviamo e pubblichiamo Napoli Teatro Cilea “Uomo e Galantuomo” con Gianfelice Imparato

Al Teatro Cilea di Napoli Gianfelice Imparato veste i panni di Eduardo De Filippo in “Uomo E Galantuomo”

di Domenico De Gregorio

In scena al Teatro Cilea di Napoli la grande drammaturgia di Eduardo De Filippo, con il classico «Uomo e Galantuomo», commedia agrodolce dal sapore farsesco, per la regia di Alessandro D’Alatri, regista ormai felicemente diviso tra «missione» cinematografica e teatrale. Appena si alza il sipario la scenografia e i costumi ci riportano indietro nel tempo e precisamene negli anni venti riproponendo l’atmosfera originaria presente nel testo eduardiano, ma la storia ed il suo dipanarsi è epurato da quella napoletanità propria delle opere del grande maestro, e volutamente Alessandro D’Alatri da vita ad una rilettura più sobria, elegante e moderna . La ricetta della commedia degli equivoci, quella in cui Eduardo era maestro indiscutibile, si rivela infallibile in questa storia di «teatro nel teatro»: una compagnia di guitti di poche speranze deve mettere in scena «Malanova», testo del napoletano Libero Bovio, ma le speranze di riuscita sembrano infime. Difatti, i primi responsi del pubblico sono crudeli e, in una situazione siffatta, irrompe sulle scena (della vita, non teatrale) il fratello della prima attrice, determinato a imporre nozze riparatrici tra costei e il capocomico che l’ha messa incinta. Le cose, come si può supporre, non saranno così semplici, perché la verità non è mai così netta e comprensibile, in una girandola di scambi di ruoli e responsabilità, e dunque di volti, che per l’appunto evoca il mondo di Pirandello. Dunque in “Uomo e galantuomo” in forma embrionale sono presenti tutti i temi che Eduardo avrebbe scandagliato in futuro con penna mirabile: il perbenismo borghese, i tradimenti (le classiche «corna»), le alchimie famigliari e la fame che spinge al compromesso. Insomma, quando le difficoltà della vita si fanno pressanti, non è sempre facile tenersi in equilibrio tra le necessità dell’Uomo e le regole del Galantuomo. Lo spettacolo, in tre atti, scorre veloce, perfetto Gianfelice Imparato nel ruolo che fu di Eduardo de Filippo, bravo Giovanni Esposito che da al suo personaggio una caratterizzazione unica moderna ed esilarante. Si ride per tutti i tre atti, in un crescendo di equivoci, picche e ripicche che portano lo spettatore verso un finale dove ogni cosa con il buon senso si aggiusta.

Napoli, 31 gennaio 2015