Napoli, le Gallerie di Italia: Palazzo Zevallos Stigliano
Napoli, le Gallerie di Italia: Palazzo Zevallos Stigliano
di Stefania Di Martino
Il palazzo Zevallos Stigliano fu costruito attorno al 1639 per volontà del mercante spagnolo Giovanni Zevallos e fu dapprima ereditato dal figlio Francesco e in seguito ceduto al collezionista d’arte fiammingo Giovanni Vandeneynden, padre di Ferdinando che ebbe a sua volta due figlie, Giovanna che sposò il principe di Sonnino don Giuliano Colonna ed Elisabetta che sposò il marchese di Anzi don Carlo Carafa di Stigliano.
Nel 1688 la proprietà dell’immobile fu conferita alla famiglia Colonna Stigliano che lo suddivise in più parti e lo diede in affitto. Successivamente il palazzo fu poi acquistato da diversi compratori ma ad impossessarsi della quota maggiore, oggi visitabile al pubblico, furono i Forquet che alla fine del 1900 la cedettero alla Banca Commerciale Italiana che nel 1920 riuscì ad acquistare ed a riunire l’intero palazzo.
Dal 2007 al piano nobile del palazzo, situato in Via Toledo, è stata organizzata una delle tre gallerie d’arte, costituenti le Gallerie d’Italia appartenenti al gruppo bancario Intesa Sanpaolo, composta da diverse sale dove è possibile ammirare una collezione di opere tra cui i disegni e le sculture di Vincenzo Gemito, noto come ‘o scultore pazzo, il quale dava una particolare attenzione alle scene dei bassifondi partenopei, i dipinti degli olandesi Gaspar van Wittel ed Anton Sminck Pitloo e gli acquerelli di Giacinto Gigante.
Inoltre, è possibile contemplare nella sala della natura morta i dipinti di Paolo Porpora, Giovan Battista Ruoppolo, Giuseppe Recco e Baldassarre De Caro e la sala di Luca Giordano e Francesco De Mura.
Il dipinto “Martirio di Sant’Orsola” di Caravaggio al momento non è ammirabile poiché è esposto nella mostra “L’ultimo Caravaggio. Eredi e nuovi maestri. Napoli, Genova e Milano a confronto (1610 – 1640)” delle Gallerie d’Italia di Milano fino all’8 aprile 2018.
Orari di apertura Gallerie di Italia di Napoli
- dal martedì al venerdì: dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30);
- il sabato e la domenica: dalle 10.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle 19.30)
Napoli, 11 febbraio 2018