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Maremma Maiala!

Gli Azzurri Svogliati Impattano a Firenze e Spalletti si Infuria!!!

di Carlo Gimmelli

Napoli ancora in testa alla classifica ma dopo la scorpacciata di gol di Verona e Monza gli azzurri mostrano il braccino corto contro una tenace Fiorentina e interrompono il filotto di vittorie.

Partita abbastanza noiosa e nervosa, i viola, tra l’altro reduci dalla trasferta svedese in Confederation Cup, la mettono sul piano atletico e nervoso; gli azzurri, sempre alla ricerca di un leader in campo, non riescono a giocare in velocità e Kvara, asfissiato da Dodo, e Lozano quasi mai riescono ad innescare Osimhen apparso troppo isolato in avanti.

Ne viene fuori una gara tattica e fisica giocata soprattutto a centrocampo dove Anguissa, uno dei migliori, è costretto a fare gli straordinari ingaggiando duelli corpo a corpo e frenando le veloci ripartenze viola.

Nel primo tempo pochissimi tiri in porta da entrambe le parti e un gol annullato a Osimhen, in fuorigioco netto, dopo un batti e ribatti in area su tiro non trattenuto di Kvara.

Nella ripresa stessa musica, i viola provano a pungere ma la difesa diretta da Kim regge bene e Meret non corre pericoli.

Nonostante la prova opaca, Kvara dimostra ancora di cosa sia capace, disegnando un assist che pesca Lozano a due metri dal portiere ma il messicano, ieri inguardabile, sbaglia come un pensionato il colpo di testa facile facile. Spalletti furibondo con le mani sulla pelata.

Il tecnico toscano, forse troppo tardi, inserisce tutti i nuovi acquisti e soprattutto Raspadori crea le opportunità del gol vittoria e fa capire le potenzialità e le variabili di cui dispone il Napoli.

Alla fine un pareggio da non buttare contro un avversario di livello superiore ai precedenti; gli azzurri restano in vetta ma occorre tempo per amalgamare i numerosi nuovi arrivi e pazienza con i giovanissimi talenti, Kvara su tutti.

Secondo aspetto: da giorni voci irrefrenabili sull’ipotetico arrivo di Cristiano Ronaldo e cento milioni, in rotta col Manchester, in cambio di Osimhen ; il vecchio fuoriclasse, va per il 38 anni, è triste perché non gioca e sta cercando un club che giochi la Champions; il suo potentissimo procuratore Mendes (anche di Osimhen) che ormai si muove tra i club come a casa propria, lo ha offerto a De Laurentiis in prestito gratuito a obbligando il club inglese a pagare l’ottanta per cento dell’ ingaggio da trenta milioni di sterline.

Tanto è bastato per far delirare tifosi e media, una occasione irripetibile per un Napoli da scudetto, c’è chi ha tirato in ballo l’innominabile dio del calcio napoletano e mondiale.

Bene, fermo restando che l’operazione che portò Diego a Napoli fu il perfetto mosaico di una serie di irripetibili tessere economiche e soprattutto politiche che oggi sarebbero Fantacalcio, è utile ricordare che nella indimenticabile estate 1984 el pibe de oro aveva 23 anni, si mosse la machina democristiana e il Banco di Napoli ma Maradona aveva un potenziale economico e sportivo da sfruttare ed era un calcio lontano anni luce dal buco nero che è diventato oggi il pallone.

Il nostro modesto parere è che sarà probabilmente un progetto non realizzabile, mancano 3 giorni alla chiusura del mercato, con grande sollievo di Spalletti ma, soprattutto Ronaldo non è Diego, è un calciatore azienda, fattura quasi quanto il Napoli, e De Laurentiis non ama la concorrenza, ed è a fine carriera.

La sua permanenza alla Juventus, ed era più giovane di quattro anni, ha prodotto un buco di bilancio che stanno ancora pagando, l’addio di un direttore sportivo abile come Marotta e problemi immensi di gestione, soprattutto con Sarri, perché Ronaldo è uno che pretende di giocare sempre.

Inoltre dal punto di vista sportivo la Juventus, oltre ai soliti scudetti già stravinti in precedenza ha fallito clamorosamente l’obiettivo Champions.

Privarsi di un futuro campione come Osimhen che, comunque, ha ampie possibilità di una crescita esponenziale potrebbe essere un errore.

Ultimo aspetto la penosa figura della tifoseria fiorentina, ormai avvezza a episodi di razzismo e volgarità. Spalletti, insultato per tutta la gara da un gruppetto di decerebrati e frustrati individui che lo hanno apostrofato continuamente al grido “la tu mamma e ‘na maiala” a fine gara è andato a muso duro a chiedere conto delle offese ed è stato aggredito con una bottiglietta piovuta in testa e uno schiaffo.

Che la ex “culla della civiltà” sia da anni in caduta libera, almeno allo stadio, ma non solo, è notorio, ma hanno colpito le parole di Spalletti, nato a pochi chilometri da Firenze: “Si parla sempre di Napoli e Napoli, ma a Napoli queste cose non succedono, gli allenatori non vengono insultati a cinque metri per novanta minuti, a Napoli c‘è rispetto, a Firenze c’è tanta intolleranza e maleducazione; la mi’ mamma, poverina ha 90 anni che c’entra con tutto questo? Perchè questa gente non viene fermata?”

Rispondiamo noi: perché non conviene!

In Francia, Germania ma soprattutto in Inghilterra il razzismo è stato (quasi) debellato perché la giustizia sportiva e la politica non fanno sconti a nessuno! Al minimo coro o atto intollerante vieni identificato, messo in cella e Daspo a vita.

A corollario i soliti cori sul Vesuvio, Osimhen e bestemmie contro San Gennaro uditi anche in tv ma a Firenze si usa così.

La novità è che i cori razzisti contro Napoli sono partiti anche Sabato durante Spezia (?)- Sassuolo (Spezia? Anche le pulci hanno la tosse) e il Napoli non giocava.

In Italia la regola che squalificava il settore o il campo è stata sostituita da una sanzione economica per non danneggiare eccessivamente le società con le tifoserie razziste e per le bestie ululanti è stato un invito a nozze, anzi una arma per ricattare i club.

Per la federazione (minuscola) meglio continuare ad assistere a questi penosi spettacoli che già ci sono costati i richiami ufficiali della Uefa.

Prossimo turno Mercoledi sera al Maradona contro il neopromosso Lecce.

Maremma Maiala!

Napoli, 29 agosto 2022

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