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Le magie del Natale
di Giulia Di Nola

Il fascino esercitato sull’uomo dalla chiaroveggenza, ovvero quella capacità di indagare, mediante culti esoterici, su realtà invisibili e misteriche, ha origini molto remote, possiamo dire innate.

Addentrarsi in un segmento del tempo, il futuro, ove tutto sembra essere stato scritto per noi, sub-specie aeternitatis, da una fitta materia stellare, dai numeri e dalle posizioni, favorevoli o meno, di certuni pianeti, è frutto di un insuperato infantilismo da non sottovalutare per lo spessore relativo al fenomeno e per l’accanimento con cui ci si rivolge a cartomanti, stregoni, maghi e astrologi da strapazzo. La dipendenza da queste categorie, insomma, è assai forte soprattutto, poi, se le avversità della vita e le folli follie di una dea più che bendata si susseguono ineluttabili e coincidono con le nostre mancate soddisfazioni, mancate riuscite affettive, lavorative e infine con le nostre precarietà fisiche (anche quelle d’una certa entità).

Ma dall’età pre-greca, quando la Pizia, a Delfi – santuario costruito in onore di Apollo e nel quale era possibile venerare un magnete posto in un punto ben preciso detto “ombelico del mondo” – sentenziava dall’alto delle sue massime, all’età contemporanea, il bisogno di consultare sacerdoti e profeti su questioni soprattutto private, ha subìto un incremento non indifferente che ci giunge da dati statistici allarmanti e in continua esclation.

Anzi, con il crescere della crisi economica cresce, di pari passo, non solo questa esuberante e dispendiosa tendenza, ma la forte richiesta “giustifica” la presenza sempre più congrua di fattucchieri e usurai che di fatture omesse, di clandestinità, di amoralità, col bene placito di uno stato menefreghista, ne sanno davvero tanto.

La fragilità spirituale, il timore di non riuscire a conseguire certi obbiettivi e l’interruzione di rapporti amorosi giocano un ruolo determinante nell’irretimento di soggetti emotivamente deboli e già inclini alle psicopatologie del quotidiano; soggetti che annebbiati da false e costose parole di conforto, vengono facilmente circuiti.

Le misure restrittive, le relative campagne culturali dei governi contro e su tutto quanto concerne le pseudo scienze, il fittizio che ruota attorno alla lettura di astri e stelle cadenti, dovrebbero essere massicce e intensificarsi: nessuna sfera di cristallo può predire questo o quell’avvenimento, pena la libertà e le scelte umane.

Tuttavia le reti televisive scandiscono le nostre giornate, sin dalle prime ore del mattino, a suon di oroscopi; ciò non è altro, a mio avviso, che indurci in tentazione!

Napoli, 4 dicembre 2016