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Ladri di Biciclette Ritorna al Cinema

di Mario Mormile

Dopo un accurato restauro compiuto dai laboratori dell’Immagine Ritrovata concluso l’anno scorso in concomitanza con i 70 anni dalla sua uscita è stato possibile riportare al cinema il capolavoro di De Sica “Ladri di Biciclette”, manifesto del Neorealismo italiano che si fregiò dell’Oscar nel 1950. Il restauro è stato cofinanziato da vari partner tra cui Compass Film, Arthur Cohn, Euro Immobilfin e Artédis oltre che ovviamente con la Cineteca di Bologna.

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Il film giunse in un momento in cui altri grandi registi stavano portando avanti una rivoluzione nel linguaggio e nei temi, approfittando anche della nuova libertà espressiva possibile dopo la liberazione dal fascismo, anche se rimaneva limitata dalla immancabile mancanza di fondi e godeva di volta in volta di soluzioni che facevano di necessità virtù, come l’uso di attori non professionisti e lo girare in strada che condussero ad una delle pagine più belle del cinema italiano.

Il film è stato presentato al Cinema Lumiére dalla figlia Emi De Sica, che all’epoca della realizzazione aveva soli 8 anni e viveva a Roma col padre, tuttavia è ancora in grado di ricordare le fasi della preparazione che vedevano lunghe riunioni piuttosto movimentate con un’altra grande personalità del tempo ovvero lo sceneggiatore Cesare Zavattini, che ebbe spesso modo di collaborare proprio con De Sica. Secondo le dichiarazioni di Emi De Sica il loro modo di lavorare li portava a scontrarsi frequentemente, tanto da avvertire spesso delle grida quando i due si confrontavano accesamente, gli unici momenti in cui i due erano veramente tranquilli era al momento del pranzo che metteva sempre d’accordo tutti.

La figlia del grande regista ha ricordato anche il legame con il capoluogo emiliano del padre, infatti De Sica era legato da profonda amicizia al pittore Giorgio Morandi e fu proprio a Bologna che presentò in anteprima mondiale “Umberto D”.

Il film è già nelle sale italiane dal 4 Febbraio e viene distribuito per permettere anche al pubblico odierno di tornare ad apprezzarlo sul grande schermo, segnando uno dei momenti più alti della produzione italiana cinematografica oltre che un momento fondamentale nella carriera di De Sica che passati gli anni del fascismo come attore brillante del cosiddetto cinema dei “telefoni bianchi” si reinventò regista a ridosso della guerra, avendo modo di esprimere il suo potenziale e soprattutto la sua sensibilità che lo portò ad essere uno dei registi più influenti del suo tempo. Ladri di Biciclette si inserisce in un momento di totale grazia per De Sica che in quegli anni realizzò alcuni dei pilastri più importanti del Neorealismo come “Sciuscià” con cui vinse un Oscar, “I Bambini ci Guardano” e “Umberto D”.

Bologna, 19 febbraio 2019