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LA REGOLA DEL 12

I MONDIALI DI CALCIO IN BRASILE

di Paolo Morelli

Mancano pochi giorni all’inizio dei campionati del mondo di calcio. Ci arriviamo da vicecampioni d’Europa e con una squadra guidata da un ottimo tecnico che sa compattare il gruppo. Ma, al di là delle considerazioni tecniche, è la regola del 12 che deve farci più temere. E questa regola porta solo nefasti presagi per la spedizione azzurra. Dopo le vittorie del 1934 e 1938 di mussoliniano ricordo e la tragedia di Superga che portò via i migliori talenti del calcio italiano dell’epoca, la nostra nazionale seppe imporsi alla fine degli anni ’60, vincendo un europeo nel 1968 ed arrivando in finale contro il Brasile nel 1970. E qui comincia la regola del 12. Infatti, da allora, l’Italia va in finale dei mondiali esattamente ogni 12 anni. Controlliamo un po’. Dal 1970 dopo 12 anni l’Italia affrontò e batte in finale la Germania nel 1982. Dopo altri 12 anni ritornò a giocare la finale nel 1994 negli U.S.A. sconfitta ai rigori dal Brasile. Guarda caso, ritroviamo l’Italia in finale dopo 12 anni nel 2006 vittoriosa ai rigori contro la Francia. Seguendo questa statistica dovremmo rigiocare la finale nel 2018 in Russia. L’inizio non è stato promettente con uno scialbo pareggio contro l’Irlanda e l’infortunio a Montolivo. Se consideriamo che il girone di qualificazione è il più difficile non resta che toccare ferro…….

01 giugno 2014

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