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Crepe e infiltrazioni d’acqua danno il benvenuto nella struttura comunale

A Ischia piscina comunale fatiscente e abbandonata: un’altra vergogna sociale frutto del malgoverno dell’amministrazione Ferrandino

di Gennaro Savio

Fessure e crepe sui muri, intonaco caduto, tondini di ferro arrugginiti che fanno brutta mostra di se e acqua che si infiltra ovunque. Non siamo negli scantinati delle cosiddette “Vele” di Secondigliano, ma sull’isola d’Ischia, all’interno della piscina comunale di via Michele Mazzella, la struttura sportiva quotidianamente frequentata da centinaia di giovani isolani. Si tratta di uno stabile reso fatiscente da anni e anni di incuria e di mancanza di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione e che l’hanno reso un vero e proprio colabrodo.

 

E non è esagerato dire che questo immobile fa acqua da tutte le parti. Infatti basta alzare lo sguardo verso il soffitto e rendersi conto che la copertura trasparente è spaccata e così ogni qualvolta piove per chi è a bordo piscina c’è bisogno dell’ombrello: che vergogna!

Una vergogna sociale e una fatiscenza strutturale frutto del malgoverno di quel che resta dell’amministrazione Ferrandino travolta e azzoppata dal ciclone giudiziario legato alla metanizzazione. E mentre il sindaco Giosi Ferrandino è impegnato a difendersi dalle dure accuse rivoltegli dalla Magistratura e i suoi assessori e consiglieri comunali sono indaffarati alla disperata ricerca di come restare incollati alle poltrone del potere, il Paese muore tra la totale indifferenza di chi avrebbe dovuto prendersene cura e che invece non è andato oltre ai proclami elettorali e alla sistemazione di qualche fioriera. E questa è la cosa più triste. L’augurio, naturalmente, è che presto la piscina comunale posa ritornare ai vecchi splendori.

Ischia, 2 maggio 2015