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Il Napoli risorge con Kvara

Carlo Gimmelli

Prova di orgoglio dei Campioni d’Italia a Verona con il georgiano protagonista che salva la panchina di Garcia. 

Il Napoli rivede la luce, dopo il crollo contro i viola al Maradona e la fiducia a tempo al tecnico per mancanza di alternative, gli azzurri vincono e convincono contro il volenteroso e modesto Verona e tentano la rincorsa al vertice sperando nel rallentamento della coppia delle milanesi.

Il patto di lealtà verso il tecnico siglato a Castelvolturno, dopo la lunga permanenza del presidente accanto alla squadra, si è visto in campo dall’inizio, gli azzurri dopo un avvio sornione hanno regolato la frenesia avversaria dei primi minuti con una gara di sostanza e voglia e hanno chiuso la pratica già alla fine del primo tempo.

Nonostante le assenze pesanti di Osimhen (messo fuori servizio nella chiacchierata amichevole della Nazionale nigeriana) e Anguissa gli azzurri si ritrovano con il tridente “leggero”, Raspadori, Kvara, Politano con gli ultimi due assolutamente incontenibili.

Kvara, forse anche avvantaggiato dall’assenza del nigeriano, sul campo che vide il suo esordio con gol l’anno passato, ha tirato fuori il repertorio che lo aveva fatto esplodere: doppio dribbling in area e sinistro sul primo palo per il 2 a 0 che ha chiuso la gara sul finire del primo tempo e fuga solitaria in contropiede, lanciato dal solito Politano, sterzata, portiere messo a sedere e gol del 3 a 0 ad inizio ripresa.

Al di là dei gol il georgiano ha mutato atteggiamento: non si è perso in dribbling inutili, assist di qualità e, soprattutto, nessun muso lungo quando è stato sostituito a 15’ dal termine.

Nota anche per Politano, archiviato il gestaccio verso il tecnico dopo la sostituzione prima della sosta, gara dopo gara è ormai uno dei fedelissimi di Garcia, dopo l’addio di Lozano , titolare inamovibile della catena di destra con Di Lorenzo, numeri importanti per il mancino romano (4 reti come Osimhen e 2 assist) ieri protagonista assoluto con la rete del vantaggio con il solito sinistro al volo su cross pennellato di Raspa e i due assist per la doppietta di Kvara.

Garcia, comunque dovrà guadagnarsi sul campo la rinnovata e stiracchiata fiducia di ADL dopo i silenzi cantatori che ne avevano certificato il (quasi) certo esonero e il corteggiamento pubblico di Don Antonio Conte, unico top coach sul mercato, che (pare) abbia declinato l’invito perché non convinto del progetto De Laurentiis e perché riluttante a salire su un’auto in corsa seppur fuoriserie, ma i ragionamenti con il tecnico leccese potrebbero essere stati messi in stand by in attesa degli eventi.

La sosta è stata salvifica (per ora) per ricompattare l’ambiente con un nuovo accordo squadra\ tecnico: sposare il credo tattico del francese senza snaturare da parte sua e mettere fuori ruolo calciatori super performanti l’anno scorso, ma è lampante che il francese resti sotto osservazione fino alla sosta natalizia: obiettivo minimo la qualificazione agli ottavi di Champions e la difesa del tricolore.

Le nubi ora riguardano la telenovela Osimhen e le continue, studiate o meno, esternazioni di ADL che hanno irretito il clan del nigeriano, l’ultima “provocazione”, dopo quella del video irridente di tik tok sull’ account ufficiale della società, sarebbe l’accusa pubblica di Don Aurelio verso il giocatore reo di aver disatteso una stretta di mano e di rallentare volutamente il rinnovo per costringere la società a “svenderlo” nell’estate 2024 ad appena un anno dalla scadenza del contratto.

L’elemento della discordia sarebbe la famigerata clausola rescissoria , generalmente rapportata allo stipendio (il 10% della clausola) che De Laurentiis avrebbe fissato a 200 milioni di euro: troppo elevata per gli agenti del calciatore rispetto ai dieci milioni di ingaggio promessi al nigeriano.

Ignoriamo la strategia del presidente che ci ha abituati a clamorosi colpi di scena ma l’impressione è che la guerra fredda con il calciatore e il suo entourage non abbia portato a grossi risultati, e che il nigeriano sia abbastanza infastidito dal clima pesante e che stia valutando l’idea di provare l’esperienza di un top club ma è impensabile che la frattura non si ricomponga a breve con il rischio di compromettere la stagione della squadra e del bomber.

Intanto l’infortunio muscolare rimediato con la nazionale lo terrà fuori almeno 3\4 settimane senza contare l’assenza annunciata a gennaio per la coppa d’Africa.

Prossimo impegno per gli azzurri, la vitale trasferta Champions a Berlino contro l’Union per riprendere il cammino qualificazione.

Sperando che torni il sereno!

Napoli, 22 ottobre 2023