GOL…SIMHEN Il diamante nero affonda anche l’Udinese.
GOL…SIMHEN
Il diamante nero affonda anche l’Udinese.
di Carlo Gimmelli
Napoli vietato ai deboli di cuore, in quella che avevamo preannunciato come una infida gara tranello gli azzurri con una rimonta di volontà, grazie all’alieno Osimhen, superano i friulani dopo aver fatto tremare lo stadio.
Il Maradona, ancora una volta sold-out, dimostra di credere nel sogno scudetto a finalmente fa sentire la sua voce troppo assente negli ultimi anni.
Ma il Napoli sembra soffrire l’adrenalina di casa, delle cinque sconfitte in campionato, ben quattro sono maturate sul prato del Maradona.
Primo tempo disastroso che ricalca la gara contro il Milan, gli azzurri partono bene soprattutto mentalmente per sbloccare subito la gara, ma dopo appena 10 minuti si spegne la luce: l’Udinese prende bene le misure e con il folto centrocampo a 5 imbriglia il gioco degli azzurri con Osimhen imbottigliato nel traffico dei difensori avversari e Insigne, evanescente, che non fornisce assistenza.
Le ripartenze dei veloci laterali friulani mettono paura alla difesa azzurra in più occasioni e sull’ennesima palla persa a centrocampo Delofeu viene pescato al limite dell’area e senza essere contrastato fulmina Ospina, in ritardo, con un secco destro all’angolo.
Il Napoli, ancora una volta freddato in casa da un atteggiamento troppo morbido e lezioso, fa fatica a ripartire e a proporre gioco, gli azzurri arrivano sempre secondi sulla palla, Osimhen si agita a vuoto e nessuno dà l’idea di guidare la manovra, nel finale un’opportunità per Insigne che riesce finalmente a liberare il sempre più raro ti raggiro ma il portiere si allunga e devia, poi solo confusione e nervosismo fino alla fine del primo tempo.
Probabile che Spalletti abbia strigliato di brutto i suoi perché nella ripresa con Mertens in campo, la squadra sembra indiavolata; riparte a razzo, chiude l’Udinese nei venti metri e Anguissa, Fabian e Politano azzannano le caviglie avversarie, come non avevano fatto nel primo tempo, innescando Mertens che assiste spesso il formidabile Osimhen che fa reparto da solo.
Il pareggio su una punizione di Mario Rui dalla tre quarti: si smarca e si inserisce Osimhen che sul filo del fuorigioco vola in cielo e inchioda ancora una volta di testa il portiere Silvestri. 1 -1.
Si riparte e gli azzurri continuano a pressare furenti, Osimhen sembra incontenibile, pressa, lotta, fa salire la quadra, tira.
Mertens sfiora il gol dopo un assist di testa di Koulibaly con una botta potente da posizione impossibile che sfiora la traversa.
Il gol arriva al 62°, azione lineare in velocità sulla fascia e Di Lorenzo si incunea in area e mette al centro, irrompe ancora Osimhen da dietro che fulmina ancora Silvestri con un rasoterra all’angolo opposto.
Il boato del Maradona è potente e liberatorio, non si sentiva da troppo tempo.
L’Udinese sembra tramortita dalla furia partenopea e solo quando gli azzurri, stanchi, abbassano il ritmo cerca la sortita finale; il Napoli arretra con qualche patema ma senza correre grossi rischi, Osimhen, bestiale, continua da solo a lottare su ogni palla in attacco e segna ancora ma in fuorigioco millimetrico.
Nel finale poi apparecchia una palla gol ghiottissima in contropiede per Zielinsky che arriva in corsa da dietro ma il polacco sbaglia clamorosamente la porta solo davanti al portiere.
I friulani, in 10, per la espulsione di Pablo Marì per un fallaccio da karateka su Zielinski ci provano fino al 96° con un finale da brividi.
Un Napoli a due facce, supera anche la prova Maradona e attende la complicatissima trasferta a Bergamo contro l’Atalanta.
Appare, però, sempre più dipendente dal nigeriano che, con la quarta doppietta in campionato, sta trascinando da solo il reparto offensivo; voci sempre più concrete parlano di una mega offerta del Newcastle di 150 milioni di euro che De Laurentiis non potrebbe rifiutare; voci certo, ma l’interesse di grossi club europei per il giovane bomber che è considerato il top player del futuro ha già messo in allarme i tifosi azzurri.
Peccato per la solita svista arbitrale del mediocre Fourneau che ammonisce gratuitamente Osimhen per fallo di mani in caduta, costringendolo a saltare la trasferta di Bergamo; altro segnale del pessimo periodo di forma di molti direttori di gara che stanno inficiando la regolarità del campionato.
il Milan vince di misura a Cagliari e resta al primo posto tallonato solo dai partenopei a -3 e la corazzata Inter dopo la eliminazione in Champions impatta ancora una volta contro la Fiorentina e scivola a -6 dalla vetta in attesa dello scontro decisivo contro la Juventus dopo la sosta per la nazionale.
A Bergamo, senza Osimhen, occorrerà il Napoli da trasferta ermetico e letale, ancora una volta una gara decisiva per il sogno azzurro in un ambiente storicamente ostile.
Si può fare.
Napoli, 20 marzo 2022