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FLC CGIL Catania. Si completa la squadra della segreteria provinciale, al fianco del segretario generale Tino Renda, eletti ieri Laura Buggiani e Stefano Sanfilippo

 Al termine di un’affollata assemblea provinciale, gli iscritti della Flc Cgil Catania hanno eletto i componenti della nuova segreteria che affiancheranno il segretario generale Tino Renda: si tratta di Laura Buggiani, insegnante all’Istituto Comprensivo Statale “G. Rodari-G. Nosengo” e Stefano Sanfilippo, docente all’Istituto Musicale Vincenzo Bellini. “L’Assemblea ha accolto in larghissima maggioranza la proposta di due compagni che stimo moltissimo – ha esordito il segretario Renda – con la prima, mi lega lo stesso percorso che poi ha portato alla mia elezione ed ha una grande esperienza nell’ambito della conduzione della gestione amministrativa e del settore scuola; il secondo, la cui personalità e contributo sono indiscussi, metterà a disposizione le sue competenze nei settori scuola privata e AFAM”.

Hanno partecipato all’incontro, svoltosi nel salone Russo della Camera del Lavoro, il segretario generale Cgil Giacomo Rota, il segretario FLC Cgil Sicilia, Adriano Rizza, e la segretaria di organizzazione della FLC Cgil nazionale Francesca Ruocco.

Con i neo eletti segretari, Tino Renda ha illustrato la sua relazione nella quale ha toccato alcuni temi che riguardano l’ampio settore della Conoscenza in Italia: Scuola, Università, Formazione professionale, Ricerca e Alta formazione artistica e musicale. Ricordando come si sia appena celebrata lo scorso 23 ottobre la Giornata Nazionale dell’insegnante, ha puntato sul “poco valorizzato riconoscimento alla funzione sociale del docente di ogni ordine e grado”. “Bisogna lottare ancora per il riconoscimento del loro ruolo e per i meriti – ha ribadito Renda – Sul piano salariale chi lavora nella scuola riceve stipendi che sono all’ultimo posto nella graduatoria della pubblica amministrazione, l’auspicio è che ci sia un’assunzione di consapevolezza del nuovo Governo”. Lanciato, intanto, l’appuntamento del prossimo 31 ottobre, di un’ora di assemblea in ogni scuola d’Italia “per richiamare l’attenzione – ha sottolineato – sui rischi di chi studia e lavora in edifici inadeguati, con organici precari e insufficienti”.

E poi, passando alle questioni etnee, Tino Renda ha espresso, innanzitutto, la solidarietà ai lavoratori del Teatro Massimo Bellini e forte preoccupazione per le sorti del più importante ente culturale della città, “compriamo un abbonamento a scatola chiusa” ha detto. Sui vecchi nodi irrisolti, il segretario Renda ha ricordato, poi, “quanta strada ci sia da fare ancora” sul precariato tanto all’università quanto negli enti di Ricerca, e l’inaccettabile situazione che si perpetra al Policlinico, annunciando lo stato di agitazione del personale. “Sarà necessario affrontare, anche presso sedi ministeriali, il recupero del personale, che è stato suo malgrado, spostato verso la sanità pubblica, caso più unico che raro”. Mentre sull’Istituto Bellini, Renda ha fatto il punto sul processo di statizzazione in atto, “si attende la commissione ministeriale che valuterà la domanda”.

Nei prossimi giorni verrà avviato il ciclo di corsi per RSU e Delegati nella Scuola, la prima data è quella del 6 novembre ad Acireale, mentre sta per iniziare la corsa alle nuove elezioni RSU.

Infine, sulla programmazione, Tino Renda ha parlato del progetto “Scuola del Popolo”, l’iniziativa della Flc Nazionale, partita dalla Sardegna, con la collaborazione di Spi e Cgil, presentata anche a Catania che si propone di rivitalizzare tutte le sedi della Cgil attraverso l’animazione culturale che dia impulso alla socializzazione e la discussione tra le persone. “I docenti hanno un patrimonio di competenze professionali da spendere mentre lo Spi e Cgil, dal canto loro, hanno una struttura organizzativa e una rete capillare che garantisce il presidio necessario a favorire un’azione altrettanto capillarmente rivolta a singole persone. Allo stesso tempo ai docenti verrebbe offerta la possibilità di sentirsi gratificati per la professionalità coltivata in anni di lavoro”. “La scuola del popolo vuole incontrare tutti, giovani e meno giovani – ha concluso– ma soprattutto persone che fanno fatica ad interagire con una realtà per la quale non hanno, o non hanno più, le chiavi culturali per capirla ed essere cittadini consapevoli e quindi neppure consapevoli dell’importanza di avvicinarsi ad un’istituzione culturale”.

Catania, 28 ottobre 2019