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ESAME DI MATURITA’….. 

Il ciuccio fa tremare il Barcellona…

di Carlo Gimmelli

Il Napoli sfiora l’impresa davanti agli 80.000 del Camp Nou e mette paura all’ex dream team spagnolo che deve ricorrere ad un rigorino molto dubbio per perforare l’impenetrabile difesa azzurra e riacciuffare un pareggio tutto sommato giusto.

Tutto rinviato di una settimana al Maradona stadium, dunque ma gli azzurri sono consapevoli di essere in grado di portare a casa l’impresa storica di eliminare i catalani dall’Europa, che hanno nella vittoria del trofeo continentale di consolazione l’ ultimo treno per entrare in Champions nella prossima stagione, dalla porta di servizio.
Pur essendo lontano parente del team stellare di Guardiola, Messi, Neymar, Iniesta, gli spagnoli restano una squadra di caratura mondiale che sta puntando su giovanissimi talenti tirati su dal suo inesauribile settore giovanile, la mitica “cantera” azulgrana, per far fronte alla voragine finanziaria creata dalle scellerate gestioni Bartomeu, che meritano approfondimenti a parte, con debiti per oltre un miliardo e trecento milioni di euro.

La partita: i catalani sono partiti subito aggressivi, ma questo Spalletti lo aveva messo in conto, con il solito sfiancante possesso palla (del resto il tiki taka è nato qui), il Napoli ha lasciato fare concedendo il gioco allo sterile palleggio del Barca che quasi mai arriva dalle parti di Meret; fulminee invece le ripartenze azzurre che fanno paura alla perforabile difesa avversaria.

Alla mezz’ora il Napoli passa, Meret innesca un rapido capovolgimento di fronte ed innesca Zielinsky che scambia con lo sgusciante Elmas che lo mette davanti al portiere, tiro, ribattuta del tedesco Ter Stegen proprio sui piedi del polacco azzurro che fulmina con una staffilata all’incrocio.

Ovviamente il boato dei seimila napoletani, sparsi in ogni settore mescolati ai civilissimi supporters Blaugrana, e i cori condivisi dedicati a Diego che proprio il Barcellona sbolognò al malmesso Napoli di Ferlaino 28 anni fa, hanno riacceso vecchi ricordi del Napoli anni ’80 che trionfava in Europa.

Nella ripresa, il Barcellona rientrava con piglio diverso, meno palleggio e gioco più verticale; gli Azzurri ripetevano lo stesso atteggiamento tenuto contro l’Inter e abbassavano di molto il baricentro concedendo metri e affondi agli avversari ma la difesa con un Koulibaly ancora una volta insuperabile riusciva a non correre eccessivi pericoli fino al 55° quando un quasi innocuo cross da destra viene impercettibilmente sfiorato dal mignolo di Juan Jesus prima di essere abbrancato da Meret , l’arbitro fa continuare il gioco e nemmeno gli avversari protestano, ma dopo un minuto l’eccessivo e zelante V.a.r. lo richiama al monitor e quindi rigore annunciato: Torres spiazza Meret e si ricomincia.

Gli spagnoli ringalluzziti ci credono e nella ultima mezz’ora il solo Osimhen si sfianca in galoppate nella metà campo avversaria ma la squadra non lo segue, il Napoli non ce la fa più a ripartire, Insigne sparisce dal campo (a proposito, perché non concedergli qualche partita da spettatore e dare spazio al talentuoso Ounas che pare voglia divorare l’erba?), il Napoli si rintana nei suoi 16 metri, ma questo Barcellona è troppo piccolo per creare seri problemi alla seconda migliore difesa d’Europa.

Nel finale anche una opportunità per Mertens (al posto di Osimhen) di espugnare il camp Nou, ma la bella conclusione al volo è troppo centrale.

Dopo un interminabile recupero di 9 minuti tutti a casa e per gli azzurri ila consapevolezza di poter matare gli spagnoli al Maradona e fare l’impresa.

Lunedì sera gli azzurri a Cagliari per tallonare l’Inter Giovedì il ritorno di Coppa.

Vamos!

Napoli, 18 febbraio 2022

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