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Dovremmo essere tutte un po’ Penelope alla guerra

di Stefania Di Martino

Penelope alla guerra è la prima opera narrativa di Oriana Fallaci mediante cui viene racconta la storia di una donna, Giovanna (che preferisce farsi chiamare Giò), che per lavoro è decisa a lasciare l’Italia e raggiungere gli Stati Uniti d’America: il luogo tanto desiderato.

Raggiunti gli Stati Uniti d’America Giò non esita a sfidare le convenzioni dettate da una società maschilista e ci prova con tutta la spensieratezza di cui è dotata finché non incontra Richard, il ragazzo ospitato in casa sua durante la guerra.

Da quell’incontro la giovane donna inizia a provare un miscuglio eterogeneo di sentimenti quali la passione, l’angoscia, la paura e l’amore. Miscuglio eterogeneo di sentimenti che le consentono di affrontare il triangolo amoroso che vede protagonista la donna stessa, Richard (l’uomo di cui è innamorata) e Bill (l’uomo di cui Richard è innamorato).

“E non dar retta a chi dice che il destino ce lo fabbrichiamo da noi o che la Provvidenza ci protegge: non ti protegge nessuno dal momento in cui nasci e piangi perché hai visto il sole.

Sei sola, sola, e quando sei ferita è inutile che tu aspetti soccorso poiché non v’è genitore o amante o fratello che possa perdere tempo per te: essi si chinano più o meno a lungo sopra di te, magari ti fasciano e ti danno da bere, ma poi riprendono irrimediabilmente la strada dove saranno a loro volta feriti.

[…] La vera guerra non è quella che combatti quando due potenti imbecilli hanno deciso di buttare una bomba. La vera guerra è quella che combatti nell’amore e nell’odio non comandati, soprattutto quando ritorni. Tu ritorni, Giò, col cervello ed il cuore sbranati da una ferita gravissima: ma gli altri lo ignorano perché nelle apparenze tu sei come prima. Lasciali in questa illusione. Non raccontare che sei cambiata, non raccontare la guerra che ti ha fatto cambiare. La tribù dove vivi non sa cosa farsene dei martiri e degli eroi.”

La Fallaci con questo capolavoro vuole da un lato mettere in primo piano un’America in bilico tra il sogno e la realtà – un Paese grande e crudele – e dall’altro invitare il lettore a ribellarsi a tutte le convenzioni che vengono imposte dalla società.

Napoli, 29 settembre 2019

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