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Cronache di una civiltà perduta
di Maria Teresa Luongo

Cosa provereste se un impiegato dell’Asl vi dicesse “che vuoi? Vattene. Questo non è l’ufficio del veterinario…”?

Me lo sono chiesta e direi che dipende. Io sono una ragazza, non particolarmente brutta, non particolarmente bella. Se mi fossi presentata all’Asl abbastanza curata nell’aspetto per chiedere, per esempio, come rinnovare il mio libretto sanitario e l’impiegato con tono scherzoso mi avesse detto “che vuoi? Vattene. Questo non è l’ufficio del veterinario” probabilmente avrei sorriso fingendo di essere complice di un’ironia (o sarcasmo?) demenziale e poi me ne sarei andata. Se però mi fossi presentata all’Asl senza trucco, con un outfit senza criterio, sudata (eppure sarebbe comprensibile visto il caldo asfissiante che rende la durata della freschezza post- doccia pari a due nanosecondi) e il gentilissimo impiegato mi avesse detto “che vuoi? Vattene. Questo non è l’ufficio del veterinario” e se, continuiamo in questa volutamente ridondante riflessione ipotetica, l’impiegato avesse utilizzato un tono ironico (o sarcastico) o offensivo in questo caso direi che sarebbe lo stesso. Forse avrei sorriso anche in questo caso per nascondere l’imbarazzo, la vergogna per essere stata offesa in maniera così esplicita, forse me ne sarei andata a casa senza aprire bocca, ma di sicuro ci avrei pensato su per un bel po’. Avrei iniziato a pensare “che cosa avrà voluto dire? Sono brutta come un animale? Faccio schifo come un animale? Sembro una bestia?” e poi a ruota dopo aver metabolizzato l’offesa sarei passata alla fase della tristezza.

E se invece l’impiegato avesse gridato con l’intenzione specifica di insultare “Che vuoi? Vattene! Questo non è l’ufficio del veterinario”?

Cosa si prova può saperlo di certo Ibrahima Diop, senegalese in Italia da quasi vent’anni, che qualche giorno fa si è sentito rispondere in questo modo da un impiegato dell’ufficio dell’Asl al quale si era rivolto per avere delle informazioni sul come rinnovare il libretto sanitario.

Tutto questo è accaduto in Abruzzo, a Giulianova precisamente, nell’evolutissimo Anno Domini MMXVIII, ma il luogo non ha particolare importanza soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca o, se vogliamo, del nuovo hobby del razzista-medio-basso-ignorante che pompato dai suoi simili scopre il piacere del tiro a segno con i migranti (perché deve essere stupendo per l’imbecille-medio-basso sparare con una pistola ad aria compressa, chissà quale sublime eccitazione deve provare). Non importa il luogo perché episodi del genere stanno capitando ovunque. E alla fine, visto l’aria che tira, al povero Ibrahima Diop è andata di lusso. Se ne torna a casa in salute, per esempio senza un occhio accecato da un guscio d’uovo, insomma soltanto umiliato.
E che sarà mai un po’di umiliazione! La proviamo tutti prima o poi, no? E poi Ibrahima avrà sicuramente fatto qualcosa per infastidire l’impiegato, perché loro hanno questa abitudine.

Perché è questo quello che pensa il razzista-medio-basso-ignorante.

Basta fare un giro nel fantastico mondo del web ed ecco cosa leggiamo: “Secondo me, molti stanno tirando un po’ troppo la corda con la storia del razzismo, se continuano così allora l’Italia dovrebbe diventare davvero un paese razzista e fargli vedere cosa vuole dire realmente quella parola!!”; o la profondissima riflessione escatologica del tale che scrive “Certo, stai tranquillo che ti crediamo sulla parola, chissà cosa tu avrai detto al dipendente dell’ASL per ricevere in cambio gli insulti. Ormai non credo più alle affermazioni degli stranieri, sopratutto se di carnagione scura, appena non li soddisfi ti danno del razzista…”.
O l’inquietantissimo commento di un soggetto, lo chiameremo così, il quale scrive “non si preoccupi se sara’ licenziato (riferimento all’impiegato dell’Asl)… sara’ riassunto garantito.. pero’ un po di accortezza non guasterebbe.. i tempi non sono ancora maturi…. lo saranno presto!! e allora…… inizieranno le danze:))” . Da notare lo “smile”.
Occasionali fatti di cronaca, beceri commenti che in fondo ci sono sempre stati? O piccoli ( per modo di dire) cedimenti di un senso di civiltà che si perde.

Napoli, 31 luglio 2018