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Corsa ad ostacoli
di Giovanni Della Pietra

Pareggio al Maradona prima della Champions

1Nell’anticipo del venerdì sera in previsione del match di Champions League di martedì sera, che apre la 29° giornata di Serie A, si affrontano il Napoli, ringalluzzito dalle ultime due vittorie che fungono da sprint nella rincorsa clamorosa alla qualificazione alla prossima Coppa Campioni, e il Torino, che vede affievolito il sogno europeo dagli ultimi stop inferti dalle romane e dal pareggio interno contro la Fiorentina. I 90 minuti terminano con il risultato di 1-1, con Khvicha Kvaratskhelia che sblocca il match, a cui risponde Antonio Sanabria con una sontuosa rovesciata: il tutto in 5 minuti di gioco.

Preview del match
In una stagione che è tra le più tribolate della storia recente del Napoli, gli azzurri tentano di rialzare la testa: con la nuova guida tecnica di Francesco Calzona, infatti, i partenopei hanno2 messo in fila 1 pareggio e 2 vittorie, imponendosi prima per 1-6 al Mapei Stadium, e poi battendo la Juventus per 2-1 al Maradona. Il Napoli è quindi alla ricerca della sua terza vittoria consecutiva, striscia che non gli è ancora mai riuscita in questa stagione. L’ultimo KO risale all’11 Febbraio, sconfitta in trasferta per 1-0 contro il Milan, quando sulla panchina azzurra sedeva ancora Walter Mazzarri.
Malgrado il Napoli abbia solamente il 9° rendimento interno di tutta la Serie A, è riuscito a riallacciare il feeling con il suo stadio attraverso una serie positiva di 6 risultati utili, che conta 3 vittorie interne e 3 pareggi, con l’ultimo stop interno che risale al Dicembre 2023 contro l’Inter che si impose con un gravoso 0-3.
Il Toro, che era ad un passo dall’Europa, viene da un periodo non troppo felice: ha ricavato infatti un solo punto nelle ultime 3 partite, contro diretti avversari nella bagarre europea, perdendo così le prime otto posizioni. Hanno contribuito a questo declassamento della squadra di Torino le sconfitte con le squadre della Capitale – 0-2 contro la Lazio e 3-2 contro la Roma – e il pareggio a reti bianche contro la Fiorentina. Da ciò deriva che uno dei problemi del Torino sia la fase realizzativa, con solo 25 reti all’attivo: solamente tre squadre hanno segnato meno, ovvero Hellas Verona (24), Salernitana ed Empoli (22), ma che occupano altri ranghi di classifica rispetto ai granata.
Un ulteriore dato che corrobora questa analisi stabilisce che il Torino sia la squadra con il maggior numero di pareggi 0-0 in tutta Europa, ben 6; ma in generale solo l’Udinese (15) ha registrato più pareggi dei granata (10) nella serie A 32023/24.
Sarà la 140esima volta che Napoli e Torino si affrontano nel massimo campionato italiano: nei precedenti spiccano ben 55 pareggi sulle 139 giocate. Il precedente più prossimo tra le due squadre ci riporta al 7 gennaio 2024, 19° giornata di Serie A, in cui un Torino disarmante annienta 3-0 un Napoli che sembra non essere mai sceso in campo. Quella vittoria ha interrotto una striscia positiva per gli azzurri che durava dal 2015, fatta di 12 vittorie partenopee e 4 pareggi. Allo Stadio Diego Armando Maradona (e al precedente San Paolo), il ruolino non è cambiato: il Napoli infatti è imbattuto contro il Toro nelle ultime 11 sfide casalinghe (7V, 4N).
Sotto i riflettori finisce il tecnico granata Ivan Juric, che nonostante contro il Napoli non abbia un record invidiabile (2V, 2N, 7S), rievoca nei tifosi azzurri nefasti ricordi risalenti al 2021, con il tecnico croato, che alla guida del Verona, impedì al Napoli dell’allora mister Gattuso l’accesso alla Champions League, bloccandolo sul pari. Le macerie di quel Napoli furono la base della squadra spallettiana che conquistò, qualche anno dopo, il Tricolore.
Il grande ex della partita è Duvan Zapata, che ha militato nel roster napoletano tra il 2013 e il 2015, con il ruolo chiaro di vice-Higuain. Da allora, l’attaccante colombiano ha messo a referto 4 reti e 8 assist in 16 partite contro gli azzurri.

La partita
Restano tra gli assenti dei convocati in casa Napoli, il centrocampista svedese Jens Cajuste – già assente contro il Sassuolo – e Cyril Ngonge – indisponibile già nelle ultime quattro giocate dagli azzurri per un infortunio muscolare. Rispetto4 all’importante vittoria contro la Juventus, Mister Calzona conferma il suo 4-3-3, modificando solamente poche pedine: Leo Ostigard sostituisce Amir Rrhamani uscito acciaccato nel match contro la Vecchia Signora; Mario Rui vince il ballottaggio sull’out di sinistra con Mati Oliveira; mentre a centrocampo viene preferito Piotr Zielinski a Hamed Junior Traorè, in previsione del match di martedì sera contro il Barcellona, che potrebbe dare un senso diverso alla stagione azzurra.
In casa Toro, rispetto all’ultima sfida in campionato, bisogna fare a meno della guida tecnica, Ivan Juric, fermato dal Giudice Sportivo per atteggiamento antisportivo nei confronti del tecnico avversario, con la panchina affidata al vice Matteo Paro. Rientrano tra i convocabili Mergim Vojdova, assente contro la Viola, e Valentin Lazaro, in dubbio in settimana, ma sono indisponibili il lungodegente Perr Schuurs, assente anche nel match di andata, lo squalificato Ricci, il difensore Matteo Lovato e i centrocampisti titolari Ilic e Tameze. Il tecnico granata quindi deve fare di necessità virtù ed inserisce nel suo brevettato 3-4-1-2, il giovane lituano Gineitis. Nella linea offensiva, Pellegri è preferito a Toni Sanabria, per comporre l’attacco con l’ex Duvan Zapata, con Vlasic ad agire alle loro spalle e a tentare di oscurare Lobotka per disposizione naturale delle due squadre.
La prima frazione di gioco è caratterizzata da una lunga fase di studio che riassume i primi 10 minuti gioco, ma da cui il Napoli prova ad uscire con qualche azione potenziale creata dai suoi esterni Politano e Kvaratskhelia. Sono proprio loro a confezionare la prima occasione del match al 13’: Politano raccoglie un passaggio orizzontale scellerato di Linetty per servire Kvaratskhelia alle spalle della difesa granata, ma Vanja Milinkovic-Savic intercetta la conclusione del georgiano.
Al 28’, il Napoli regala un’occasione al Toro: errore degli azzurri in uscita, con Zapata che recupera palla e tenta istantaneamente il tiro, ma il portiere Alex Meret scende velocemente ed evita il gol dell’ex.
5Ultima azione del primo tempo, altra occasione azzurra, sono di nuovo le ali partenopee a creare panico nella retroguardia granada: Politano crossa verso il centro, con Osimhen che si sposta sul secondo palo per creare lo spazio per l’inserimento in tuffo di Kvaratskhelia, ma Milinkovic-Savic piazza un’altra strepitosa parata.
Un primo tempo molto equilibrato termina con il risultato parziale di 0-0.
Nella ripresa dopo numerosi capovolgimenti di fronte e numerose azioni potenziali, il Napoli la sblocca al 60’ su un contropiede architettato dal numero 77 napoletano, che attiva con un passaggio sulla fascia sinistra Mario Rui, e poi va centralmente a chiudere l’azione per siglare il gol dell’1-0.
Passano pochissimi attimi -  3 minuti per l’esattezza – e il Torino riaggancia l’avversario sul risultato di 1-1: quando in una mischia da calcio d’angolo, la palla rimbalza su Anguissa, e Toni Sanabria – appena entrato in campo al posto di Pellegri – sfodera una chilena approfittando di una difesa azzurra troppo passiva.
Il Napoli prova a ricostruire un vantaggio gettandosi a capofitto in attacco: dopo un corner, in una mischia in area, sbuca Osimhen con il pallone, che da posizione defilata tira forte sul primo palo, ma Vanja copre bene la porta e scampa il pericolo.
Negli ultimi dieci minuti di gioco, Kvaratskhelia sale in cattedra e tenta la conclusione tre volte verso la porta: all’85°, il georgiano si accentra dalla fascia sinistra e tenta il tiro, a cui si oppone il portiere granata. Anche la traversa, salva il risultato in favore dei granata su un cross mal calibrato del numero 77 azzurro, che finisce sul legno, sulla cui ribattuta Di Lorenzo sbaglia il tap-in di testa.
Ultimo brivido, sempre sui piedi di Kvara, che taglia tutto il campo per finire sulla destra, e lascia partire una conclusione balistica che sibila sulla porta.
La partita termina sul risultato di 1-1, con un secondo tempo in cui il Torino, dopo aver trovato la rete del pareggio, ha completamente rinunciato a giocare e le statistiche lo confermano: 63%-37% possesso palla, 8-2 i tiri verso lo specchio.

Il punto Della Pietra
Un Napoli double face ottiene un pareggio, anche stretto contro un Torino attento tatticamente. Nella prima parte di match, gli azzurri controllano il gioco, creando azioni principalmente con gli esterni alti, con il tandem Politano-6Kvaratskhelia che confeziona diverse occasioni da rete, a cui solo un Milinkovic-Savic in grande spolvero impedisce la rete del vantaggio partenopeo. Dopo l’1-0 e la rete del pareggio immediato, il Napoli si appoggia sulle spalle del suo totem georgiano, unico calciatore a prendersi la responsabilità di un cross o di un tiro verso la porta, alla ricerca di un nuovo vantaggio.
Versante granata della montagna: il Toro si dimostra squadra rognosa da affrontare, andando a distruggere il gioco avversario, piuttosto che costruire una propria produzione offensiva. Ne è un esempio la marcatura uno-contro-uno a tutto campo, lasciando un solo difensore centrale azzurro ad impostare la manovra, con Vlasic che esclude Lobotka dalla composizione del gioco napoletano per disposizione naturale delle due squadre in campo. Uniche azioni di marca granata degna di nota arrivano da disattenzioni in uscita del Napoli: prima con Zapata e poi con il golazo di Sanabria.
Dopo aver trovato la rete del pareggio, il Toro abbassa il baricentro per contenere l’impeto partenopeo guidato da Kvara, con Sanabria, che più di una volta, bazzica al limite dell’area di rigore di propria pertinenza. Il Torino si accontenta del punto e lo si vede dalla tattica e dall’atteggiamento ostracista che mette in atto per perdere secondi preziosi e spezzettare l’offensiva azzurra.

La classifica di giornata
7Il Napoli con il pareggio ottenuto contro il Torino per 1-1, si stabilizza in 7° posizione, ed in virtù del risultato dello Stadio Dall’Ara, Bologna – Inter (0-1), la squadra azzurra scuce matematicamente il Tricolore dal petto (-31 dalla capolista Inter quando mancano solamente 10 giornate al termine della stagione). Nelle zone alte, il Milan supera la Juventus, grazie alla vittoria casalinga contro l’Empoli (1-0), mentre la Vecchia Signora si ferma sul pari con l’Atalanta (2-2). La Roma, però, rimane ferma al 5° posto, grazie al pareggio al Franchi con la Fiorentina per 2-2. Nelle zone calde di classifica, il Sassuolo batte il Frosinone per una 1-0, in una partita fondamentale per continuare a sperare per la salvezza; mentre Cagliari e Verona fanno un saltino in avanti battendo rispettivamente la Salernitana fanalino di coda (4-2), e Lecce (0-1), partita che nel post-match si carica di polemiche per il caso D’Aversa. Chiude il resoconto la vittoria del Monza al Ferraris di Genova contro il Grifone per 2-3. Manca all’appello ancora il Monday Night che si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma tra Lazio e Udinese.

Pagelle
Napoli: Meret 6; Di Lorenzo 6, Ostigard 6, Juan Jesus 6.5, Mario Rui 6.5 (79′ Olivera 6); Anguissa 5.5, Lobotka 6 (93′ Lindstrom s.v.), Zielinski 5 (67′ Traoré 6); Politano 6.5 (67′ Raspadori 5.5), Osimhen 5.5, Kvaratskhelia 7.5. Allenatore: Calzona 6
Torino: Milinkovic-Savic 7; Djidji 5 (77′ Sazonov 5.5), Buongiorno 7, Masina 5.5; Bellanova 5 (88′ Lazaro s.v.), Linetty 5.5 (88′ Vojvoda s.v.), Gineitis 6, Rodriguez 5.5; Vlasic 5; Pellegri 5 (63′ Sanabria 6.5), Zapata 6. Allenatore: Juric-Paro 6

I migliori
Kvaratskhelia 7.5: Complice di Milinkovic-Savic nella grande parata del portiere granata, perché il georgiano mira alla figura. Ma combatte, crea e suggerisce l’azione del vantaggio, mettendoci il timbro personale. Quando il Napoli va in 8difficoltà di idee, si carica la squadra sulle spalle e diventa il solito faro, decuplica la sua forza e si mostra in tutte le zone di campo con tagli profondi. Kvara-ken.
Milinkovic-Savic 7: Fa 100 presenze in Serie A sfoderando una prestazione di alto livello: nel primo tempo blocca due volte i tentativi di Kvaratskhelia, nel secondo tempo mura il tiro di Osimhen. Insuperabile.
Buongiorno 7: L’entrata al 3’ mette a rischio l’intera gara, ma viene graziato e ne approfitta, stravincendo lo scontro con Osimhen. Lo perde una sola volta, ma lo tiene giù con le cattive, spendendo il giallo. Sicurezza.
Sanabria 6.5: Entra e pochi secondi dopo sfodera una rovesciata vincente. Si vede poi in qualche contrasto al limite dell’area. Entro, spacco, esco, ciao.
Juan Jesus 6.5: Preciso su diverse chiusure. In assenza del sergente Amir, si prende l’incombenza di dirigere il reparto difensivo. Porta bene palla oltre la linea quando è costretto dalle marcature granata ad impostare, e recupera 50 metri per volta. Comandante.
Meret 6: Per ogni gol subito dal Napoli, la tifoseria web insorge contro di lui, anche ingiustificatamente. Non può nulla sulla rovesciata ravvicinata di Sanabria. Griffa la sua partita con un intervento importante su Zapata e con qualche errore di troppo con i piedi. Nessuno tocchi Alex.

I peggiori
Zielinski 5: La continuità è sempre stata il suo tallone d’Achille, ma adesso manca la motivazione di mettere il piedino quando serve. Molle.
Djidji 5: Prova a prendere alto Kvara per seguirlo a uomo, ma il georgiano lo brucia. Sull’occasione del gol, si trova al centro tra Kvaratskhelia e Mario Rui, perde il georgiano che va a chiudere sul primo palo. Prova a tenere il passo di un numero 77 indiavolato, ma ne paga le conseguenze ed esce per infortunio.
9Linetty 5.5: Perde un pallone sanguinoso, ma Milinkovic-Savic lo salva dai sensi di colpa. Tanti errori in palleggio. Orsato lo grazia su Traorè evitandogli il giallo.

Arbitro
Orsato 5: La sua direzione di gara è altalenante, con un metro di giudizio che oscilla tra un incontro di wrestling e una lezione di catechismo. Alza a momenti la soglia del fallo e del giallo e, infatti, mancano due ammonizioni: la prima a Buongiorno, che arriva in ritardo e gamba tesa su Osimhen, appena al terzo minuto di gioco. Nella ripresa, è Linetty che avrebbe dovuto ricevere il giallo per almeno due falli in un breve lasso di tempo, di cui il secondo, da solo – su Traorè – avrebbe giustificato il cartellino. Si fa buggerare a più riprese dai calciatori del Torino, che perdono una quantità infinita di tempo: Djidji infortunato rientra in campo per sedersi sulla linea di fondo e impedire la ripresa del gioco. Sembra mancare di personalità in quei frangenti come un novizio della massima serie, invece, si parla di uno dei “migliori al mondo” – riferimento alle citazioni ed alle 4 vittorie consecutive del premio di miglior arbitro italiano dell’anno, non di certo10 un parere personale che sarebbe molto distante. Sei minuti (se ne giocheranno di più) di recupero sono un risarcimento minimo per un ritmo spezzettato, che fa malissimo ad una squadra che sta disperatamente ricercando di imporre il proprio dominio.
Negli episodi da moviola, però, è attento ed evita strafalcioni da topica: la sbracciata di Osimhen è giustamente ritenuta da semplice ammonizione perché non volontaria, ma il giocatore cerca di prendere il vantaggio di posizione, e il colpo viene inferto con un complice abbassamento del capo di Buongiorno. Nella ripresa, in fase di attacco per il Napoli, Osimhen richiede un calcio di rigore, ma l’impatto con Buongiorno è minimo con il calciatore granata intento a prendere posizione sull’attaccante nigeriano. Regolari le due reti.

Nola, 11 marzo 2024

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