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Conferme
di Giovanni Della Pietra

Raspadori decide la sfida del Maradona

1In una domenica sera di inizio marzo, va in scena uno dei classici del nostro campionato: allo Stadio Diego Armando Maradona, gremito in ogni ordine di posto, la Vecchia Signora affronta i Campioni d’Italia in carica, si gioca Napoli – Juventus. In una partita equilibrata, un Napoli cinico e coriaceo, riesce a portare via la posta piena contro una Juventus stranamente sciupona, con un risultato finale di 2-1, firmato dalle reti di Khvicha Kvaratskhelia e di Giacomo Raspadori, intervallate dal pareggio momentaneo di Federico Chiesa. Il Napoli prende morale e slancio nella rincorsa all’Europa, la Juventus finisce a -15 dalla capolista Inter.

Preview del match
Il Napoli, che ha trovato la sua nuova guida tecnica in Francesco Calzona da qualche settimana, si trova ad affrontare una delle stagioni più complicate per una squadra con il Tricolore sul petto, al momento 9° fuori da qualunque posizione per l’Europa, distante ben 29 punti dalla vetta. Gli azzurri si avvicinano al match con i rivali storici mettendo sul piatto della bilancia 1 vittoria, 3 pareggi e 1 sconfitta nelle ultime 5 in tutte le competizioni, ma avendo ritrovato il sorriso in settimana con un sontuoso 1-6 al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Ora con la vittoria in Emilia, il Napoli cerca di mettere in fila due vittorie consecutive per la prima volta dal Settembre 2023, quando il calendario lo vide imporsi prima per 4-1 contro l’Udinese in casa, anche in quel caso in infrasettimanale, e successivamente per 0-4 al Via del Mare contro il Lecce.
Nonostante il Napoli sia imbattuto da cinque partite di campionato tra le mura amiche, – facendo registrare 3 vittorie e 2 pareggi – gli azzurri presentano un bottino interno scarno nei match disputati al Maradona finora 3 pareggi, 4 sconfitte2 e solamente 5 vittorie.
Malgrado il 2° posto in classifica, anche la Vecchia Signora non viene da un periodo particolarmente redditizio: 2 sconfitte (tra cui lo scontro diretto per il vertice con l’Inter), 2 pareggi e una vittoria nell’ultima disputata con il Frosinone, acciuffata all’ultimo secondo grazie ad una rete di Daniele Rugani, ma la Juventus spera di riprendere il suo cammino vittorioso in trasferta grazie al 2° rendimento esterno di tutta la serie A.
Sarà la 182esima volta che le due squadre si affrontano in 6 diverse competizioni per un totale di 85 vittorie bianconere, 50 pareggi e 46 vittorie napoletane. Ma questa rivalità ha attraversato diverse epoche, e nell’ultimo periodo, le squadre si sono spartite quasi equamente i risultati. Negli ultimi 10 confronti si contano 6 vittorie azzurre, 3 vittorie bianconere e un solo pareggio, tra cui spiccano i precedenti dello scorso campionato: il 5-1 al Maradona, che ha aperto il cammino tricolore del Napoli, e lo 0-1 all’Allianz Stadium, dove gli azzurri si sono resi conto che il sogno era ad un passo. Nei confronti, tra Stadio Maradona e San Paolo, il Napoli ha vinto tutte le ultime quattro disputate contro la Juventus, ma mai nella sua storia è riuscito a battere i bianconeri per 5 volte consecutive. Strano scherzo della cabala e del calendario, l’ultima vittoria bianconera in quel di Fuorigrotta è avvenuta proprio il 3 Marzo 2019 (1-2).
La gara del girone d’andata è termina con il risultato di 1-0 all’Allianz Stadium in favore della Juventus con il gol siglato dal difensore Federico Gatti.
Nei singoli questa sfida può essere valutata anche come uno scontro tra bomber: da un lato il cannoniere nigeriano Victor Osimhen, attaccante del Napoli, che da quando è tornato dalla coppa d’Africa ha fatto registrare cinque gol in tre partite; mentre dal lato juventino, Max Allegri schiera Dusan Vlahovic, attaccante serbo, che nel 2024 ha segnato nove reti, uno dei migliori di Europa.

La partita
3Restano tra gli assenti dei convocati in casa Napoli, il centrocampista svedese Jens Cajuste – già assente contro il Sassuolo – e Cyril Ngonge – indisponibile già nelle ultime tre giocate dagli azzurri per un infortunio muscolare. Rispetto alla roboante vittoria in terra emiliana, il tecnico Francesco Calzona conferma il suo tipico 4-3-3: con Juan Jesus che riprende il suo posto da titolare a discapito di Leo Ostigard e Matias Oliveira che la spunta nel ballottaggio sull’out di sinistra con Mario Rui. Il tridente offensivo azzurro è composto da Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia che si muovono a lati dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen.
Lunga, invece, è la lista degli indisponibili tra le fila dei bianconeri: oltre agli squalificati di lungo corso Paul Pogba e Nicolò Fagioli, a cui si aggiungono il secondo portiere Mattia Perin, l’attaccante italiano Moise Kean, il lungodegente Mattia De Sciglio, e i freschi infortunati dello scorso match contro il Frosinone Adrien Rabiot e Weston McKennie, sostituiti rispettivamente da Carlos Alcaraz e Fabio Miretti. Nel 3-5-2 schierato da mister Allegri, variano rispetto alla formazione contro i ciociari, la presenza di Alex Sandro preferita rispetto a Federico Gatti; Iling Junior preferito a Filip Kostic largo sulla sinistra; confermato Federico Chiesa al fianco di Dusan Vlahovic nella coppia di attacco.
La prima frazione di gioco inizia con ritmi davvero alti, che producono occasioni su un fronte e sull’alto. Il Napoli alza il pressing e con i tre attaccanti impedisce alla difesa bianconera di accompagnare l’azione, mentre la pressione di Chiesa su Lobotka, fulcro del gioco azzurro, rallenta lo sviluppo della manovra partenopea.
La prima azione pericolosa è a tinte bianconere: Oliveira perde un contrasto sull’aggressione di Federico Chiesa, che lascia partire un traversone verso Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo di testa non trova la porta.
Rispondono gli azzurri con una punizione di Politano, al 26’, calciata verso il palo del portiere, con Sczcesny che addomestica in due tempi, evitando il tap-in di Frank Zambo Anguissa.
Al 33’, nuovo tentativo della Juventus: il numero 7 della Juventus, imbuca per l’attaccante Dusan Vlahovic, che prova lo scavetto, ma gli dei del calcio benedicono il Napoli, con la palla che termina sul palo.
Al 42’, gli azzurri sbloccano il match con un cross di Di Lorenzo, che viene allontanato da Bremer per anticipare Osimhen, ma Khvicha Kvaratskhelia ribadisce con una volée verso la porta per siglare il gol del vantaggio. Ancora presa dalle4 sbornie del gol, il Napoli rischia tantissimo in uscita: Traorè viene attaccato alle spalle da Rugani e la palla finisce a Vlahovic, che si divora il gol con la porta spalancata.
Un primo tempo dalle numerose azioni e molto divertente termina con il risultato di 1-0 per i padroni di casa.
La ripresa si apre con una colossale occasione per la Juventus: dopo una mischia in area di rigore, la palla arriva a Manuel Locatelli, che trova Cambiaso libero e solo, ma non centra il bersaglio grosso.
Il Napoli assume il controllo del possesso palla per cercare di addormentare le velleità della Juventus tenendo lontano dalla propria area di difesa e allo stesso tempo per cercare di stanare i bianconeri, che in fase difensiva si arroccano a protezione della loro metà campo. La Vecchia Signora nel contempo cambia schieramento, ponendosi sul campo con il tridente Chiesa – Vlahovic – Yildiz, con quest’ultimo appena entrato.
Come un fulmine, all’81°, arriva il pareggio di Federico Chiesa, che approfitta del raddoppio molle di Oliveira e Zielisnki, per trafiggere con una rasoiata il portiere azzurro Alex Meret.
Il Napoli si butta in attacco a testa bassa alla ricerca di un nuovo vantaggio: su una palla vagante in area di rigore si fionda Victor Osimhen, che viene colpito con uno “step on foot” dal subentrato Nonge. Richiamato dal VAR ad un OFR, l’arbitro Mariani concede la massima punizione in favore degli azzurri, di cui si incarica proprio il cannoniere nigeriano. Il portiere Wojciech Szczesny intuisce il penalty tirato malino dall’attaccante azzurro, ma sulla ribattuta Giacomo ‘Jack’ Raspadori brucia tutti in velocità e sigla il gol del 2-1.
La Juventus fa tremare nuovamente gli azzurri al minuto 91, quando Daniele Rugani, servito da Yildiz, manca la porta da qualche metro.
La partita termina con un risultato di 2-1, con il Napoli che ritrova il feeling con un Maradona sold out.

Il punto Della Pietra
5Un Napoli per nulla timoroso è quello che affronta la seconda forza di questo campionato: il motto di questo Napoli è giocare sempre, anche quando le condizioni sono impervie. E lo si vede, lo si vede dalla voglia di uscire palla al piede, a volte anche esagerando, tranne in quei minuti di metà primo tempo in cui i bianconeri e i partenopei si sono scambiati vicendevolmente il pallino del gioco. E di rischi se n’è presi questo Napoli, e anche tanti, ma la Juventus non ha punito. E allora gli azzurri, guidati dal nuovo condottiero Ciccio Calzona, si sono andati a prendere i tre punti prima con il gioco, poi il rigore con la caparbietà di un singolo, quando la vittoria sembrava sfumata, e il gol con l’astuzia della tattica, dove il neo-tecnico azzurro ci ha messo visibilmente lo zampino. Questo Napoli davanti alle difficoltà non indietreggia, anzi mostra i canini e combatte come quest’anno non aveva ancora fatto vedere. Peccato sia tardi per difendere quel Tricolore che punto a punto si è già scucito dal petto e ha già preso il volo.
Lato bianconero: la Juventus esce dal Maradona con una sconfitta che ai punti può sembrare anche immeritata. Diversamente da come siamo abituati a vederla, costruisce tanto nel primo tempo e spreca altrettanto e forse questo gli impedisce di arroccarsi nelle retrovie a speculare su un risultato di vantaggio, che in alcuni momenti della partita avrebbe anche meritato. Ma la Juventus paga la giornata nera in fase realizzativa di Dusan Vlahovic, ma ritrova un Chiesa in grande spolvero che ricorda vagamente quello dei tempi di Firenze.

La classifica di giornata
Strano scherzo del calendario che spacca la classifica in due, fa eccezione la sola Inter – Genoa (2-1). Con la vittoria contro la Juventus, il Napoli prende lo slancio per la rincorsa europea, superando in classifica la Fiorentina, fermata su un6 pari a reti bianche dal Torino, e la Lazio, sconfitta 0-1 dal Milan all’Olimpico. La Juventus, invece, sconfitta al Maradona si trova a -15 dalla capolista Inter, con il fiato sul collo del Diavolo vincente a Roma. Per la corsa alla Champions League, il Bologna batte l’Atalanta al Gewiss Stadium (1-2) allargando le distanze in classifica e ne approfitta la Roma, vincitrice a Monza per 1-4, per superare la Dea. Nella zona calda, vengono sconfitte Sassuolo (battuto 1-0 dal Verona) ed Empoli (battuto 0-1 dal Cagliari). Pareggiano, invece, il Lecce in terra ciociara contro il Frosinone e l’Udinese con il fanalino di coda Salernitana, in entrambi i casi con il risultato di 1-1.

Pagelle
Napoli: Meret 6; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6.5 (65′ Ostigard 6), Juan Jesus 6.5, Olivera 5.5; Anguissa 6.5, Lobotka 7, Traorè 6 (65′ Zielinski 6); Politano 6 (65′ Raspadori 6.5), Osimhen 6, Kvaratskhelia 7.5 (93′ Lindstrom s.v.). Allenatore: Calzona 7.5
Juventus: Szczesny 6.5; Rugani 6, Bremer 6.5, Alex Sandro 6; Cambiaso 5.5 (65′ Weah 6), Miretti 5.5 (76′ Nonge 4.5, 90′ Danilo s.v.), Locatelli 6, Alcaraz 5.5 (90′ Milik s.v.), Iling Jr 5.5 (76′ Yildiz s.v.); Vlahovic 5, Chiesa 7.
Allenatore: Allegri 6

I migliori
8Kvaratskhelia 7.5: Calamita ogni pallone che passi per la sua zona di pertinenza, ma per la difesa della Juve si legge calamità. Mette in difficoltà costantemente Cambiaso e Rugani che dovrebbero contenerlo in raddoppio. Trova il gol del vantaggio con una volée semi-acrobatica. L’esultanza è appartenenza pura. Yo estoy aquì.

Lobotka 7: Combatte con la forza di un gigante, si muove con la leggiadria di un peso piuma e la lucidità di uno stratega. Recupera una quantità innumerevole di palloni, guida l’uscita palla al piede, anche quando non è personalmente coinvolto. Moto perpetuo.

Raspadori 6.5: Entra con un fallo su Di Lorenzo, presagio di un’ennesima serata scialba. Invece, scatta prima di tutti sulla ribattuta del rigore e trova il suo secondo gol contro la Juventus. E a certe latitudini i gol contro la Vecchia signora, sono ben accetti. Jack, sto volando.

Chiesa 7: Si muove su tutto il fronte d’attacco ed è una spina nel fianco della difesa del Napoli. Crea tante occasioni, ma la squadra non le finalizza. Alla fine, si mette in proprio per trovare il gol del pareggio. In ripresa

I peggiori
Nonge 4.5: Entra in un frullatore e la giovane esuberanza del talentino della Next Gen lo tradisce, colpisce Osimhen quando è coperto da tre compagni. Allegri lo sostituisce dopo 15’. Speriamo sia solo l’inizio titubante di una lunga storia.7 Sogna ragazzo sogna.
Vlahovic 5: Combatte e gioca per la squadra, ma questa volta per la squadra non riesce a segnare. Meno incisivo del solito.
Oliveira 5.5: Rischia tanto in un paio di uscite in apertura. Molle, insieme a Zielinski, nell’oscurare il tiro di Chiesa del pareggio. Da rivedere.

Arbitro
Mariani 6.5: Gestisce bene una partita dai tratti spigolosi. Sempre vicino all’azione, a volte anche troppo, impallando la giocata più semplice ai calciatori. Uniformità di giudizio nei cartellini: unica pecca il giallo di Vlahovic, molto generoso. L’attaccante serbo paga per il trattamento riservato a Kvaratskhelia dalla fascia destra della Juventus. Giusto anche il giallo per Bremer su Osimhen, classificabile come SPA.
Sugli episodi da moviola è attento, ma sul rigore viene salvato dal VAR. Al 2’, Kvaratskhelia richiede un calcio di rigore: la trattenuta di Cambiaso è evidente, quella del georgiano un po’ meno, ma c’è. Fa bene a lasciar correre.
Sull’episodio del rigore, il VAR lo richiama alla review per lo step on foot di Nonge su Osimhen. Sulla ribattuta, i giocatori del Napoli partono dalle retrovie e superano i difendenti bianconeri: non c’è nessuna invasione.

Nola, 5 marzo 2024

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