gio 28 MARZO 2024 ore 20.12
Home Riceviamo e pubblichiamo Cancello ed Arnone : Senza Sviluppo Occupazionale non si sconfigge l’Illegalità

Convegno di Cambia/Verso in omaggio a Don Diana
Cancello ed Arnone : Senza Sviluppo Occupazionale non si Sconfigge l’Illegalità
Alla tribuna Napoletano, Della Corte, Stellato, Abbate, Cerchiello, Branco, Chierchia, Emerito…

di Raffaele Raimondo

Chi abbia pensato o sperato che fiaccolata e convegno per la legalità organizzati nel week-end 22-23 marzo da Cambia/Verso si sarebbe risolto in un “gioco di ragazzi” o, peggio, in una minuscola “prova d’orchestra” di arrampicatori politici, è chiamato “a posteriori” ad una revisione del giudizio, giacché, indipendentemente dai numeri obiettivamente ridotti, entrambe le scommesse sono state stravinte: in termini di risvelata passione per il martire Don Peppe Diana, nel ventennale della sua tragica fine, ma anche in relazione ai centrati obiettivi strategici delle manifestazioni promosse che, in realtà, hanno visto protagonisti e spettatori autentici, attenti, lungimiranti e tangibilmente tenaci. Senza dubbio molte le defezioni irresponsabili e, per giunta, incapaci di scalfire la portata simbolica e sostanziale di ambedue i momenti in cui s’è articolato il programma. Se la “marcia della legalità” è bastata a dare ad ognuno la possibilità di misurare la personale distanza o la vicinanza dal senso stesso dell’iniziativa, se, in altre parole, il sabato sera è stato dedicato alla suggestiva sfilata dei manifestanti “armati” di candele accese, bandiere, fischietti, striscioni e cartelloni, tutti recanti scritte pesanti come pietre e nel contempo leggere come gabbiani, il convegno del pomeriggio domenicale s’è rivelato una tribuna di idee, un laboratorio concettuale, civile e politico di enorme valore, insomma un’occasione perduta per quanti hanno snobbato o provato a fare “terra bruciata” intorno all’evento , culturale prima che socio-politico. Un “crescendo” di fondate analisi e indicazioni si è determinato via via che s’alternavano i relatori al microfono amabilmente coordinati da Giuseppe Chierchia. Difficile per il cronista qualunque esauriente sintesi di ciò che s’è detto e che resta ben piantato nella memoria e nel cuore degli astanti. Allora qualche cenno e nient’altro. Importante il saluto degli esponenti di FareAmbiente, Domenico Napoletano e Francesco Della Corte, rispettivamente responsabile regionale e componente dell’esecutivo nazionale. Fortemente pragmatico l’intervento del vicesegretario provinciale del Pd, Pasquale Stellato, che, ribadendo l’irrinunciabile valore della buona politica, soprattutto ha voluto chiarire come l’antidoto più efficace all’illegalità, ancor troppo diffusa nel meridione d’Italia e particolarmente nella zona del Basso Volturno, è e resta lo sviluppo occupazionale sul quale deve concentrarsi ogni serio impegno. Daniele Abbate, giovane delegato regionale del partito di Renzi, espresso il suo sincero ringraziamento a coloro che hanno assicurato significativa e coraggiosa presenza a partire dal sindaco Pasqualino Emerito, ha spiegato che la legalità si fa e la si può mettere in campo mettendoci la faccia, sempre. Ma ha pure ben posto in evidenza che, proprio sulla scia dell’esempio lasciatoci da Don Diana il quale per amore della sua gente ha messo a rischio la propria persona, ciascuno di noi non può non interrogarsi e mettere costantemente in discussione e al centro se stesso e lottare per i grandi ideali. Nel contempo adoperarsi per trasformare la rabbia in speranza. Famiglia, scuola, Chiesa: le tre istituzioni chiamate in positiva causa da Teresa Cerchiello, segretaria del Circolo Pd “N.Iotti” di Grazzanise. A seguire il simpatico “combattente” Luca Branco, desideroso di ringraziare tutti, specialmente gli amici della sua associazione giovanile molto attiva sulla questione-legalità e il presidente Angelo Sammarco, oltretutto fiero di appartenere alla Benemerita. L’ampio scenario che ha incisivamente disegnato il sindaco Emerito, a chiusura dei lavori, ha riaperto tanti varchi di efficace riflessione e prospettato i conseguenti itinerari relazionali ed operativi: sì alla dialettica nei gruppi e fra i diversi schieramenti,
no alle diversioni strumentali e alle frizioni interpersonali, un sì ancora più pieno e continuo al confronto, alla testimonianza coerente nelle istituzioni e nella più vasta società civile. A prezioso codicillo, la rinnovata disponibilità a favorire lo sviluppo culturale e il miglioramento della qualità della vita, per ciascuno e per tutti, senza discriminazione alcuna, ma con la ferma convinzione che la vera ricchezza deriva dalla reciproca donazione.

25 marzo 2014