Arrestato un alto prelato per abusi sessuali su minori
Arrestato un alto prelato per abusi sessuali su minori
di Manlio Maglio
Non fa sconti a nessuno Papa Francesco su grandi questioni di morale, anzi, la sua severità diventa ben maggiore nei confronti di quei pastori che, in luogo di custodire il gregge, ne mangiano gli agnellini.
È il caso dell’arcivescovo Josef Welanowski, già Nunzio apostolico a Santo Domingo, richiamato dal Papa nell’agosto del 2013 per le gravi accuse di pedofilia formulate dalla polizia dominicana che aveva provveduto a mettere insieme un grosso dossier – corredato da fotografie – e lo aveva inviato al Vaticano. Risulta che l’ex arcivescovo abbia adescato dei bambini poveri, sulle spiagge caraibiche, ed abbia abusato di loro ricompensandoli poi con qualche moneta.
L’alto prelato, sottoposto a giudizio canonico da parte della Congregazione per la fede – l’ex “Santo Uffizio” – è stato riconosciuto colpevole e quindi rimosso, per indegnità, dal suo alto incarico di Nunzio Apostolico, privato dell’ordine sacerdotale e ridotto allo stato laicale.
In attesa di ulteriori gradi di giudizio penale, il Papa ha firmato il suo ordine di arresto che, per evidenti motivi di salute, è stato eseguito ai domiciliari. L’ex prelato è stato così ristretto in un appartamentino della Penitenzieria Apostolica che la Segreteria di Stato gli ha concesso in uso temporaneo.
Estremamente severe sono state le parole di Papa Francesco che, rifacendosi al Vangelo, ha detto: “Chi abusa di un bambino merita che venga gettato in mare con una macina da mulino legata al collo”, ed ha aggiunto: “un sacerdote che commette un abuso su un bambino è come se celebrasse una messa nera in onore di Satana”.
Gli esiti del giudizio canonico e penale sono stati trasmessi, per opportuna competenza, alle magistrature della Repubblica di Santo Domingo e a quella di Varsavia, essendo l’ex arcivescovo di nazionalità polacca, che potrebbero anche richiedere l’estradizione di Welanowski.
29 settembre 2014
