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Il clima, le emissioni di CO2, lo sviluppo sostenibile. Iniziamo a fare i conti con gli effetti del Covid-19.

di Martina Tafuro

 

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), nel Rapporto: “Italian Emission Inventory 1990-2018”, ha pubblicato gli ultimi dati delle azioni implementate in Italia nel campo della lotta ai cambiamenti climatici.

Le emissioni di gas serra sono diminuite del 17% rispetto al 1990, ma nel 2018, ultimo anno censito, sono calate solo dello 0,9%.

Restano stabili dal 2014, nonostante la Commissione Europea avesse stabilito che l’obiettivo da raggiungere fosse un taglio del 50-55%, rispetto al 1990.

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Il progetto che ruota attorno a Italy for Climate, inoltre, evidenzia che è indispensabile riuscire ad ottenere un calo nelle emissioni paragonabile a quello che stiamo sopportando a causa della pandemia.

Con un particolare, però: il nostro Paese deve ripartire.

Italy for Climate, è un’iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile promossa da un gruppo di imprese e di associazioni di imprese particolarmente sensibili al tema del cambiamento climatico. Scopo dell’iniziativa è promuovere l’attuazione di un’Agenda italiana per il clima in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Il dossier di Italy for Climate, pubblicato ad aprile 2020:” Gli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale ha evidenziato che nel mese di marzo, di quest’anno, in Italia ci sia stato un calo delle emissioni da combustibili fossili di circa 17% (CO2) riguardo allo stesso mese del 2019, pari a circa 5,7 milioni di tonnellate di CO2 in meno.

Nelle prime settimane di aprile si arriva, anzi, a una riduzione delle emissioni del 23% per l’energia elettrica, del 26% per il gas e del 50% per i prodotti derivati dal petrolio.

Nel pieno delle restrizioni imposte dal virus, la riduzione delle emissioni può essere stimata attorno al 35%, pari a oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.

 La riduzione delle emissioni di CO2 per effetto delle misure restrittive è molto vicina a quello che dovrebbe essere il taglio da raggiungere in appena un decennio per non far precipitare la crisi climatica e centrare gli obiettivi di Parigi.

 La pandemia, però, non raffigura per niente una buona notizia per la salvaguardia del clima del Paese!

Tutt’altro: “Gli effetti di questa crisi potrebbero in realtà allontanarci agli obiettivi di Parigi di stabilizzazione del clima – spiega il dossier – per almeno due ordini di ragioni: non si tratta di riduzioni dovute a interventi strutturali favorevoli nei processi di produzione e consumo; dopo la crisi si potrebbe cedere alla tentazione di puntare su misure in favore di attività e processi ambientalmente inefficienti e ad alta intensità carbonica. Se non si metteranno in campo politiche fortemente orientati a criteri green e low carbon, il 2021 sarà caratterizzato da una crescita delle emissioni di gas serra mai visto dal dopoguerra a oggi”.

Lockdown-tabella
Alcuni numeri del dossier:

Marzo è stato un mese “ibrido”. Il lockdown si è attivato, infatti, gradualmente e ciò si è riversato sui dati: ad esempio i consumi elettrici della settimana 9-15 marzo sono diminuiti del 5,8% rispetto alla stessa settimana del 2019; nella settimana dal 23 al 29 marzo, quando le misure restrittive erano ormai a pieno regime, del 21,1%. Complessivamente nel mese di marzo i consumi di energia sono diminuiti del 15,9% rispetto allo stesso mese del 2019 e le emissioni di CO2 del 17% (pari a 5,7 milioni di tonnellate). I ¾ di questo calo sono dovuti alla contrazione del settore dei trasporti; le emissioni di CO2 connesse alla mobilità si sono ridotte, infatti, di quasi 4,5 milioni di tonnellate e il crollo dei consumi di gasolio è responsabile del 60% di questo calo.

Per quanto riguarda il gas, l’energia elettrica e i prodotti petroliferi, l’analisi delle prime settimane di aprile mostra livelli di riduzione dei consumi e delle emissioni più alti di quelli della media di marzo. I consumi di energia elettrica nelle prime tre settimane di aprile si stabilizzano intorno a un – 23% rispetto allo stesso periodo del 2019. I consumi petroliferi crollano del 70% circa e altrettanto le emissioni: solo nel settore trasporti si stimano 7 milioni di tonnellate di CO2 in meno rispetto all’anno precedente.

spra graficoIn conclusione, la crisi da Covid-19 non mette in secondo piano quella climatica.

Per non essere travolti occorre un chiaro e forte Green Deal, perché la storia insegna che dopo una crisi economica, si osserva un calo significativo delle emissioni che tendenzialmente potrebbero tornare a crescere…anche più di prima.

Napoli, 18 maggio 2020