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Il Babà

di Pio Gargano

Si dice che da uno sbaglio a volte si creano grandi cose, ed è stato così per il babà.

Il babà che oggi tutti conosciamo, come dolce tipico della tradizione partenopea, in realtà ha origini polacche, in effetti si tratta di una rivisitazione o evoluzione di un dolce tipico della Polonia, il kuglehupf, fatto con uova, farina, burro, zucchero, uvetta e zafferano.

La sua storia e nascita risale ai tempi di Luigi XV re di Francia, sposato con Maria Leszczyńska, figlia di Stanislao Leszczinski ex sovrano della polonia, ed è proprio a quest’ultimo che si deve la sua creazione.

Difatti l’ex sovrano, detronizzato ed esiliato presso il Ducato della Lorena, era solito, combattere il freddo del posto, bevendo del buon rhum e mangiando un dolce, che molto spesso era il kuglehupf, che lui non amava particolarmente in quanto era molto secco. All’ennesimo tentativo di rifilargli il kuglehupf, il sovrano adirato scaglia il piatto dall’altra parte del tavolo, facendo così cadere e rovesciare la bottiglia di rhum sul dolce, incuriosito dallo strano miscuglio, lo assaggia rimanendo stupefatto e appagato dalla bontà di quell’ incidente.

Così dunque, nasce il babà, chiamato in questo modo, in quanto il sovrano era un appassionato della storia e delle peripezie di Alì Babà, protagonista dei racconti de: Le Mille e una Notte.

Il Babà arriva fino a Parigi, nella pasticceria dello chef di corte, Sthorer, che eliminerà l’uvetta e lo zafferano.

A portare il dolce a Napoli, invece, furono i cosiddetti “monzù“, gli chef francesi che prestavano servizio presso le famiglie nobili partnopee . Proprio nella nostra bella città, decisero di apportare ulteriori cambiamenti aggiungendo lievito all’impasto e dandogli, la forma che oggi tutti conosciamo a “fungo”.

Il Babà oggi, si può trovare in tutte le pasticcerie napoletane, in varie forme e misure, con la crema, la panna, il cioccolato, composto e scomposto…. E la sua bontà non cambia!
Quindi se vi capita di venire a Napoli non dimenticate di mangiare il babà… consiglio di mangiarlo per la prima volta senza troppi fronzoli, al naturale, bello inzuppato di Rhum!

Napoli, 30 maggio 2019