Giornate del FAI di Primavera 2019
Giornate del FAI di Primavera 2019
di Mario Mormile
Da poco concluse le giornate dei FAI di primavera di questo 2019 ed è tempo di fare un breve bilancio che può dirsi sicuramente positivo, si è infatti registrato un grande successo testimoniato dal grande numero di partecipanti che hanno avuto accesso ai luoghi aperti in via straordinaria anche grazie al contributo di volontari e studenti delle scuole. Il felice esito è stato visibile anche dalle lunghe code che si sono formate, specialmente nella giornata di Domenica, a testimonianza che il pubblico ha gradito i luoghi scelti e ha deciso di spendere il proprio tempo libero alla scoperta di luoghi d’arte o naturalistici.
Sono ormai passati alcuni anni dal 2012 che sembra una data lontana, eppure le tracce del terremoto sono ancora visibili, ed oggi a distanza di anni si iniziano a vedere finalmente i risultati positivi del lavoro svolto per salvare alcuni luoghi, tra essi spicca il restauro compiuto a Pieve di Cento alla Collegiata di Santa Maria Maggiore, duramente colpita dal sisma ed oggi fruibile grazie ai tecnici dell’Impresa Leonardo, che hanno accompagnato i visitatori nell’itinerario di visita, scoprendo oltre alle architetture, le opere del Guercino, di Guido Reni e di Lavinia Fontana.
Imola è stata interessata da numerose aperture su cui spiccava lo splendido palazzo Tozzoni, l’edificio voluto dalla prestigiosa famiglia toscana a metà del XVIII secolo presenta uno stupendo progetto che si articola tra saloni e scalinate monumentali oltre che ad una preziosa collezione di opere d’arte e decorazioni a stucco. A Bologna invece oltre all’interessante visita alla vecchia biblioteca poi divenuta teatro e cinema del monastero di San Martino è stato possibile visitare la splendida villa Aldrovandi Mazzacorati ed il suo prezioso teatrino, uno dei teatri privati più interessanti della città, a chiudere idealmente nel capoluogo felsineo c’era Palazzo Fava, famoso per i suoi cicli di affreschi realizzati in età giovanile dalla celebre famiglia Carracci.
Bologna, 28 marzo 2019