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Alternatività Profetica.Gli Ambiti. La Logica Evangelica. (VIII)
di Don Giulio Cirignano

       Può essere utile individuare gli ambiti concreti di applicazione della vocazione profetica e alternativa del popolo di Dio. Quali ambiti hanno più urgente bisogno di redenzione? Come muoversi? Ambedue le domande sono importanti se non vogliamo continuare a fare le medesime cose di sempre e gli stesi discorsi. Ne facciamo arida telegrafica elencazione.

     Al primo posto l’azione politica. Mi riferisco all’impegno per dar vita ad un pensare ed agire politico degno dell’uomo. Tutto è politica, pertanto è opportuno individuare settori specifici in cui immettere semi di trasformazione. Il parlare,come minimo rispettoso dell’avversario, deve prendere il posto dell’ aggressione rancorosa e violenta. Poi, il rifiuto della corruzione. In terzo luogo, avvio di progetti più che occupazione di posti. Quarto: il bene comune. Quinto, attenzione agli ultimi. Al di fuori di questi confini l’agire politico è senza senso, ridicolo affaccendarsi di giganteschi egoismi.

      Dopo l’ambito della politica, quello del pensiero e della cultura. Anche il secondo ambito va specificato. Educarci a pensare criticamente è la condizione previa. Vedere, giudicare,agire.Poi viene la gestione dei mezzi di comunicazione. Poi la strumentalità delle risorse tecnologiche. Paradossalmente, l’apoteosi degli strumenti di comunicazione uccide la comunicazione e la comunione. L’armamentario tecnologico è strumento e non fine.Infine, costruire una scuola serena e seria, in fattiva collaborazione dei docenti tra di loro e con le famiglie.

       Il terzo ambito è quello della competenza professionale. Non solo conoscere il lavoro ma anche amarlo. La forza creativa del lavoro ben fatto è occasione di amicizia e non di esercizio di potere. E’ diffusa la odiosa pratica di trasformare anche il più piccolo lembo di servizio in potere. Alla base di tutto dovrà essere messa la convinta gestione, fedele ed umile della logica evangelica. Dobbiamo parlarne con coraggio.

      In ogni ambito è opportuno dare la parola ai fatti se vogliamo che la provocazione profetica abbia una qualche risonanza. E’ allora venuto il momento di chiedersi se la nostra maniera di gestire il Vangelo è una maniera convincente. Intendo riferirmi alla maniera visibile della gestone. L’intimo delle persone solo il Signore può vederlo e giudicare. La maniera visibile, quella che è sotto gli occhi di tutti, il modo con cui il popolo di Dio organizza il suo cammino, la sua configurazione rispecchia le provocazioni della Lumen Gentium? Proviamo a pensare: la pari dignità di tutti i battezzati, la promozione del laicato, la valorizzazione della donna hanno trovato accoglienza?

      C’è un aspetto che merita di essere segnalato: la logica della fraternità stenta ad imporsi. Come mai? Come mai le voci meno acquiescenti vengono emarginate con il consenso di tutti? E’ un vizio antico. Che dire poi della conformità con il potere avvertita e vissuta come strada per salire? Occorre andare alla radice del male.

        Nel popolo di Dio, soprattutto, non sono concepibili posizioni superiorità di uno su altri. Siamo al problema della autorità nella Chiesa, la più fantasiosa invenzione del cuore umano, in barba al Vangelo.

Napoli, 1 luglio 2018