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Aprite gli occhi e il cuore. Uniamo le religioni per la Pace
di Antonio Gaspari

In un mondo in cui forze potenti utilizzano le vittime dell’estremismo religioso e ideologico per scatenare odio e guerre, c’è un uomo – Papa Francesco – che ogni giorno prova a sanare conflitti e unire religioni e uomini di buona volontà per costruire un futuro di pace e benessere.

Mentre si accende lo scambio di missili sulla striscia di Gaza, con il Venezuela sull’orlo d una guerra civile e la Libia infiammata da scontri tra fazioni, Papa Francesco è volato in Bulgaria e ha rilanciato il suo sogno di vedere le religioni ed i popoli collaborare tra loro per vivere in pace e prosperità. In Bulgaria, che ha descritto come luogo d’incontro tra molteplici culture e civiltà, ponte tra l’Europa dell’est e quella del sud, porta aperta sul vicino Oriente, terra in cui affondano antiche radici cristiane che alimentano la vocazione dell’incontro, il Papa ha portato il suo cordiale saluto ai cristiani delle altre Comunità ecclesiali, ai membri della Comunità ebraica e ai fedeli dell’Islam per riaffermare “la forte convinzione che i veri insegnamenti delle religioni invitano a restare ancorati ai valori della pace, a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune”.

Il Pontefice ha lanciato un appello affinché “ogni religione, chiamata a promuovere armonia e concordia, aiuti la crescita di una cultura e di un ambiente permeati dal pieno rispetto per la persona umana e la sua dignità, instaurando vitali collegamenti fra civiltà, sensibilità e tradizioni diverse e rifiutando ogni violenza e coercizione. In tal modo si sconfiggeranno coloro che cercano con ogni mezzo di manipolarla e strumentalizzarla”. Dopo aver ricordato San Giovanni XXIII che fu nunzio in Bulgaria e che diede enorme impulso alla fraterna collaborazione fra cattolici e cristiani ortodossi, il Papa ha fatto riferimento ai santi Cirillo e Metodio, compatrioti d’Europa, che “con le loro preghiere, il loro ingegno e la loro concorde fatica apostolica, ci sono di esempio e rimangono, a distanza di più di un millennio, ispiratori di dialogo fecondo, di armonia, di incontro fraterno tra le Chiese, gli Stati e i popoli. Possa il loro fulgido esempio suscitare numerosi imitatori anche ai nostri giorni e far sorgere nuovi percorsi di pace e di concordia!”. Passando ai problemi di oggi, ed in particolare ai fenomeni migratori, il Papa ha suggerito di “non chiudere gli occhi, il cuore e la mano a chi bussa alle porte”. “Il vostro Paese – ha sottolineato Papa Francesco – si è sempre distinto come un ponte fra Est e Ovest, capace di favorire l’incontro tra culture, etnie, civiltà e religioni differenti, che da secoli hanno qui convissuto in pace”.

Ed ha concluso con un’invocazione: “Possa questa terra, delimitata dal grande fiume Danubio e dalle sponde del mar Nero, resa fertile dall’umile lavoro di tante generazioni e aperta agli scambi culturali e commerciali, integrata nell’Unione Europea e dai solidi legami con Russia e Turchia, offrire ai suoi figli un futuro di speranza. Dio benedica la Bulgaria, la conservi pacifica e accogliente e la renda prospera e felice!”.

12 maggio 2019