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Home Cultura Statue Unite, spassosa piece teatrale, al Teatro Sannazaro di Napoli.

Eduardo Tartaglia e Valeria Mazza spiazzano il pubblico con “Statue Unite” un lavoro originale di intenso significato

di Domenico De Gregorio

Nonostante un’accoglienza da parte del pubblico non proprio calorosa, “Statue Unite” commedia di Eduardo Tartaglia autore, regista e protagonista insieme a Veronica Mazza e con la partecipazione di Peppe Lanzetta, in scena al teatro Sannazaro di Napoli, non può non definirsi spassosa piece teatrale. Tutto ha inizio nella centralissima Via Toledo di Napoli, dove i due protagonisti della storia, Raffaele e Adelaide, si improvvisano artisti di strada, in attesa di catturare l’attenzione dei passanti grazie alla particolare posizione di Adelaide che si trova sospesa nel vuoto, sopra la testa di Raffaele il quale sorregge, in maniera inspiegabile, il corpo della donna attraverso un’asta di legno. Un “brevetto”, così denominato dal protagonista che spera un giorno possa essere preso in considerazione cambiando le sorti economiche della propria esistenza. Ma l’obiettivo principale dei due artisti è quello di destare curiosità e attenzione negli occhi del passante che purtroppo è distratto da altro. In realtà non dovrebbero parlare essendo statue ma Adelaide esprime necessità di proferire parola in mancanza di gente intorno e nella prima chiacchierata, ricordiamo tutte interamente in napoletano, si parla di come la tecnologia regni ormai sovrana confutando per certi versi il gusto della chiacchiera e dell’ascolto. Adelaide cita poi un articolo di un giornale nel quale si racconta la morte di una donna avvenuta in spiaggia e di come la gente intorno continui a fare le proprie cose come se nulla fosse accaduto ma “noi dissentiamo dalla strafottenza che ci circonda, il mondo virtuale porterà ad una sconfinata solitudine, quella che sta sempre nella gente, la solitudine nella moltitudine e le Statue Unite sono il primo passo per far fonte a questo stato di cose”. Poi in scena la figura del brigadiere che ha sempre un ruolo scomodo per gli artisti di strada che riesce bene ad infastidire Adelaide e Raffaele e che poi alla fine, comunica loro del suo prepensionamento invitandoli alla festa che sta organizzando ma attenzione, in veste di statue. Insomma , attraverso la comicità si esprime la tristezza e la disperazione che avvolge via Toledo ma non solo, Tartaglia, attraverso la risata mette il dito nelle piaghe aperte della sua bella Napoli.

Napoli, 13 aprile 2015