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 Sergio Mattarella eletto Presidente della Repubblica. Auguri ad un Galantuomo!

di Tina Pollice

Sergio Mattarella è stato eletto presidente della Repubblica. L’Italia ha il suo dodicesimo capo di Stato.  Il Prof . Mattarella è stato eletto alla quarta votazione con 665 voti – ben oltre i 505 necessari e presterà giuramento martedì 3 febbraio 2015.
“Il mio primo pensiero – sono state le prime parole del nuovo inquilino del Quirinale- va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”.

Speranze e difficoltà delle persone normali, ma anche speranze e difficoltà di un mondo politico che con l’elezione di Mattarella (perfettamente pianificata nelle stanze del PD) ha dato e ricevuto uno scossone che forse probabilmente influirà su alleanze ed equilibri futuri. Perché l’elezione per il Quirinale sembra aver rimescolato le carte per un nuovo gioco politico. Tra vincitori e vinti, tra destra e sinistra, tra maggioranza e opposizione. Un capolavoro di Renzi che intorno alla figura del Prof. Mattarella ha ricompattato il PD che rischiava seriamente una scissione deludendo, non poco, i forzisti i quali hanno votato scheda bianca non per contrarietà verso l’attuale Presidente della Repubblica, ma, unicamente per le modalità con le quali è avvenuta la stessa.
Renzi aveva necessità di candidare una persona perbene, seria e competente per non ripetere la deprecabile figuraccia avvenuta alle elezioni del 2013. Aveva la necessità di far eleggere una persona di competenze e spessore per dirimire la non semplice questione delle riforme istituzionali e la proposizione di Mattarella, che possiede tutti questi requisiti, eletto ed accettato dai più,  non solo ha magistralmente rialzato la sua popolarità fortemente in calo, rispettando  per la prima volta  il calendario datosi , ma, segretamente comporta la speranza di ricucire la profonda scollatura creatasi tra le istituzioni ed i cittadini attraverso un Presidente  serio garante super-partes che con la propria integrità faccia recuperare l’entusiasmo ad una politica attiva veramente partecipata. I rapporti di forza, l’unica cosa che contano nella politica, per il momento sono gli stessi.  L’abile e lucida operazione-Quirinale, rafforza la leadership del premier Renzi. Se fino a ieri ha tirato la corda del Pd, rischiando di spezzarla, ora tira quella del carro berlusconiano. Un gioco di briglie in cui ha dimostrato abilità e cinismo. La capacità di un quarantenne che cavalca complessità ed esigenze di cambiamento difficili da gestire in un contesto di crisi globale e di profonda crisi morale del Paese.
“Non ha avuto i voti del Movimento 5 Stelle ma da oggi Mattarella è il Presidente di tutti gli italiani. Ci aspettiamo che si comporti seguendo i doveri che caratterizzano la sua alta carica.
E ci aspettiamo, quindi, che non firmi la nuova legge elettorale made in Renzi-Berlusconi che presenta gli stessi vizi di incostituzionalità del porcellum, legge che lo stesso Mattarella ha bocciato come giudice della Corte Costituzionale. Si chiama “prova della firma” ”. Queste le parole di Alessandro Di Battista M5S che riflettono il profondo sentire dei cittadini tutti che non ci stanno ad essere defraudati della libertà di poter veramente scegliere attraverso le preferenze.
Vedremo cosa cambierà nelle scelte politico-istituzionali. Vedremo se il dualismo Mattarella-Renzi convivrà felicemente e  se sarà in grado di rimettere in piedi il paese dalla drammatica situazione sociale in cui si trova.
Capiremo se le prime frasi pronunciate dal Presidente della Repubblica sono soltanto parole o diventeranno fatti. Perché la partita non si gioca tra i mille parlamentari grandi elettori  del parlamento, ma tra i milioni di lavoratori e famiglie italiane che sono al collasso.

Nel frattempo “Auguri Presidente” grandi speranze sono riposte in Lei. Buon lavoro!