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REPORT Gennaio 2015 MEDICI per l’AMBIENTE CAMPANIA

L’ Associazione dei Medici per l’Ambiente della Campania, riunita nel direttivo regionale, in possesso della documentazione Ambientale e Sanitaria comprendente gli ultimi 10 anni dalla vicenda Campana relativa alla cosiddetta Terra dei Fuochi, ha l’ingrato compito di denunciare il puerile e maldestro tentativo di negare e sottostimare l’ ingravescente degrado sociale e ambientale di una vasta area della nostra Regione,(http://www.arpacampania.it/documents/30626/51722/Siti+Contaminati.pdf ) che subisce da troppi anni, un molteplice effetto di Inquinanti chimici del suolo , dell’ aria e delle falde acquifere superficiali, una miriade di episodi di illegalità diffusa dello smaltimenti di rifiuti industriali e una scarsissima azione sanitaria preventiva di rischio di patologie correlate ( come da documentazioni istituzionali ISS )

http://www.iss.it/binary/pres/cont/Terra_dei_Fuochi_AGGIORNAMENTO_SENTIERI.pdf

Il nostro grande senso di responsabilità auspica un’ AZIONE CONGIUNTA e ..”utopisticamente VIRTUOSA” tra popolazione, comitati civici, agenzia regionale Arpa, ASL e amministrazioni comunali.
La forte contrapposizione voluta dal governo regionale e dagli organi di stampa, nella speranza che ” il popolo si abitui al degrado e che smorzi ogni iniziativa civica di riqualificazione del proprio territorio” fa parte di un concetto di Democrazia malata che, soprattutto noi Medici, categoria spesso succube di scellerate decisioni politiche, dobbiamo con forza rinnegare.
Il difficile compito di ottenere validazioni e decisioni politiche da documenti scientificamente provati, ci spinge a chiedere ai nostri Ordini Professionale e a tutti i Medici e Pediatri di famiglia come agli operatori sanitari che lavorano per il SSN di far attuare programmi di Prevenzione Primaria di Salute con una attività che inizi dalla tutela dell’Ambiente , dagli stili di vita collettivi ( inquinamento chimico, aereo, alimentare ecc) oltre che individuali.
Sempre più evidente a livello scientifico è la correlazione tra Salute e Alto impatto Ambientale e, malauguratamente, il rischio di trasmissione epigenetica trans generazionale che condiziona le “nuove” patologie e la precoce alterazione degli oncosoppressori nel caso di patologie tumorali come si evince dall’ età di insorgenza e dalla geo-localizzazione dei cittadini ammalati.
Ciò giustifica un urgente e necessaria Azione Nazionale , perché è tutta la Nazione Italia che subisce da decenni un incomprensibile “Scelus” ( dal latino scelleratezza) e “Fraus” ( fraudolenza) dell’ Ambiente.

Aderire all’ International Society Doctors for Environment – ISDE Italia ( * iscrizione dei Medici e/o Operatori sanitari -donazioni del 5 x 1000 ecc.) è uno dei modi per sostenere gli scienziati che da anni si battono per la tutela dell’ Ambiente e della Salute.

Il Direttivo Regionale ISDE Campania isdecampania@gmail.com
Presidente Dr Gaetano Rivezzi

Associazioni #STOPBIOCIDIO

NON E’ CON LE FALSITA’ CHE SI TUTELA L’AGRICOLTURA CAMPANA
COMUNICATO #STOPBIOCIDIO: La Regione MENTE! – 03.01.2015

La verità sul peccato originale e le menzogne di quell’1% propinato a Gigi D’Alessio.

Facciamo un pò di chiarezza sulla questione dell’inquinamento del territorio Campano dopo le approssimative informazioni diffuse dalla Piazza del Plebiscito festante per il capodanno.
Innanzitutto è doveroso chiarire che il dato dell’1% di territorio contaminato è solo una boutade giornalistica diffusa qualche giorno fa da un quotidiano napoletano, aduso a scrivere notizie prive di fondamento e non confermate da fonti ufficiali.
Chi, come noi, non dimentica, ricorda che la fantomatica notizia del “SOLO” 1%, suggerito maldestramente al cantante-showmen, risale ad un peccato originale: ” Relazione di sintesi del marzo 2014″, redatta dal Ministero delle politiche Agricole e Forestali sulle attività di mappatura dei terreni agricoli come da legge 6/2014. Tale 1% deriva, ma dimezzato ad arte, dalle dichiarazioni giornalistiche rilasciate nell’ormai famosa “conferenza stampa ” del 13 marzo 2014, a Castelvolturno, presso la scuola della Forestale, dove già si fece notare al Ministro Martina l’assoluta inconsistenza di quei dati che riferivano di un 2% di terreni ” contaminati”: Perché era solo una base di partenza che metteva insieme dati che per dieci anni erano rimasti chiusi nei cassetti di vari enti e solo adesso venivano messi insieme; perché mancavano dati recenti e quello poteva solo considerarsi un punto di partenza per poi procedere ad allargare il cerchio (cosa mai fatta); perché quel 2% prendeva in considerazione solo 57 Comuni delle province di Napoli e Caserta; perché quei 1.076 Km2 erano la superficie totale dei 57 Comuni, quindi comprensiva delle aree urbanizzate e non considerava dunque i soli suoli agricoli che doveva considerare. La conseguenza fu l’immediata retromarcia di tutti i ministri e presidente della regione che asserirono ” Ma questo è solo un primo passo, mapperemo tutta la regione, questo è solo l’inizio, non abbiamo fatto altro che mettere insieme i dati che sono rimasti chiusi nei cassetti dei vari enti preposti, poi procederemo ad allargare il cerchio, in quanto si sono considerati solo 57 comuni delle provincie di Napoli e Caserta “…poi con decreto ministeriale si sono incrementati i numeri dei comuni coinvolti, ad 88 ma i dati….sono rimasti quelli!
Invece si continua a tacere e a non far nulla per gli oltre 1.500 siti contaminati, citati nel piano bonifiche, reale condanna incombente sulla parte sana e salvabile della Regione Campania, la nostra agricoltura ridotta in ginocchio per questa gravissima colpa.
Non si comprende come mai, ad esempio, nell’area vasta della Resit di Giugliano si continui a coltivare, così come nei terreni attigui alle decine di discariche ricolme di rifiuti tossici disseminate nel territorio Campano. Ovviamente non tocca a noi stabilire se i prodotti coltivati in queste aree siano o meno contaminati. E’ giunta l’ ora che la Regione Campania, il suo presidente, si assumano la responsabilità di fare chiarezza su questa annosa questione che quattro anni e mezzo di governo non sono stati sufficienti ad affrontare. Vogliamo solo che l’agricoltura sana sia tutelata e valorizzata, la Regione Campania sta facendo l’esatto opposto.
Si impone una riflessione, ad ulteriore conferma dell’inadeguatezza dell’approccio, sul fatto che negli 88 comuni da analizzare ai sensi delle due direttive ministeriali, non sono compresi i comuni di Sant’Agata dei Goti e di Ercolano, ad esempio, nei quali sono stati ritrovati intombati profondamente fusti percolanti sostanze ancora da analizzare. Anch’essi facenti parte di quel fantomatico 1% ?
NULLA DI SERIO E’ STATO FATTO!!!
NON POSSONO BASTARE DEGLI SPOT PUBBLICITARI PER RIABILITARE L’IMMAGINE DEI PRODOTTI CAMPANI. SOPRATTUTTO PERCHE’ IL TUTTO PUO’ ESSERE FACILMENTE SMENTITO DAL PRIMO GIORNALISTA CHE FOTOGRAFERA’ GLI SCEMPI ANCORA ESISTENTI NEI NOSTRI TERRENI AGRICOLI. QUESTO CAUSEREBBE UN DANNO ANCORA MAGGIORE ALL’IMMAGINE DELLE NOSTRE ECCELLENZE PERCHE’ I CONSUMATORI SI SENTIREBBERO PER L’ENNESIMA VOLTA PRESI IN GIRO.
Non esiste, ad oggi nessun quadro chiaro, nulla è stato comunicato nel modo corretto. I Comuni non sono stati messi nelle condizioni di controllare e tutelare il proprio territorio (che fine hanno fatto i 7 milioni promessi dalla Regione per i progetti di videosorveglianza?); la Legge 20/2013 per gli interventi sull’amianto, gli inerti, il catasto delle aree interessate da sversamenti e roghi, è rimasta lettera morta!
E INVECE SI PENSA AGLI SPOT PUBBLICITARI!!!

LE ISTITUZIONI CAMPANE, COMPRESO L’OMERTOSO SILENZIO DEL SINDACO DI NAPOLI, E DI QUELLE NAZIONALI, IN STILE ASSOLUTAMENTE BIPARTISAN, HANNO PERSO QUALSIASI CREDIBILITA’ E CONTINUANO A PERDERNE OGNI GIORNO CON TENTATIVI MALDESTRI COME LA PROPAGANDA DELLA FESTA DI CAPODANNO!

Napoli, 5 gennaio 2015