mar 10 DICEMBRE 2024 ore 05.55
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Qataropoli…..La Grande Bruttezza…

Qatargate all’Italiana, La Pioggia di Petroldollari sulla MalaEuropa…
di Carlo Gimmelli

Siamo stati incredule Cassandre quando, a proposito della scandalosa assegnazione dei Mondiali all’Emiro, ipotizzavamo che il peggio poteva e doveva ancora arrivare.

Il più grande scandalo di corruzione nel salotto buono della Malaeuropa ha le sembianze di una caduta massi divenuta valanga nel giro di pochi giorni e le indagini, partite per caso, da una operazione dei servizi segreti belgi allertati da possibili azioni contro la sicurezza nazionale, si stanno allargando a macchia d’olio e stanno rivelando un colossale giro di corruzione, lobbismo, mazzette che sta facendo tremare i paludatisalotti del potere di Bruxelles e Strasburgo.

Coinvolti personaggi di primissimo piano della sinistra italeuropea: la vicepresidente socialista del Parlamento europeo, Eva Khaili, il compagno Francesco Giorgi, l’ex eurodeputato bersaniano di Articolo Uno Antonio Panzeri, patron di alcune ONG, e l’eurodeputato di lungo corso del PD Andrea Cozzolino, ex bassoliniano della prima ora, ma sarebbero coinvolti nel giro almeno una sessantina di europarlamentari.

Una storiaccia che vedrebbe come protagonisti indiscussi i soldi, tanti soldi, che il Qatar avrebbe utilizzato per comprare l’anima dell’Europa e accreditarsi come il paese arabo modello, vicino ai valori occidentali dell’inclusione, del rispetto dei diritti delle minoranze; una vera “mission”, quella dell’emiro Al Thani, la riabilitazione “morale” agli occhi delle ipocrite cancellerie europee perbene, quelle stesse cancellerie che si stracciano le vesti e invocano sanzioni contro il regime liberticida iraniano e poi permettono che il nostro “senatore” semplice Ebetino Renzi vada in giro per il mondo a decantare il ridicolo “Rinascimento arabo” facendo fatture per decine di migliaia di euro al principe “assassino” saudita Bin Salman, un altro campione di democrazia e dirittti.

Una “operazione” cominciata sottotraccia all’inizio del secolo, un ricamo paziente e certosino, una inesorabile azione di lobbying che si è infiltrata nei generosi gangli della politica con una formidabile arma che ha perforato le grazie della permeabile assemblea europea: i soldi, fiumi di soldi, alimentati dall’inesauribile fondo sovrano qatariota.

Il grimaldello, come già detto, è stato il corrotto e popolare oppium populi: il calcio, con l’acquisto del PSG, lanciato nell’orbita delle big con vagonate di petroldollari, proseguito con la clamorosa e sospetta assegnazione dei contestati Mondiali autunnali e le conseguenti roventi polemiche e strascichi giudiziari che hanno coinvolto i vertici F.I.F.A.

Le colossali commesse militari del fondo sovrano ed energetiche della Qatargas, leader mondiale di gas liquefatto, individuata nel vecchio continente come l’alternativa al gas russo per liberarsi delle minacce di Mad Vlad Putin, hanno ingolosito le traballanti economie europee, in particolare, Francia, Italia e Inghilterra dove procedono di pari passo investimenti in tutti i settori e, sembrerebbe, corposi finanziamenti sottotraccia agli Imam vicini al movimento Fratelli Musulmani, per diffondere i precetti dell’integralismo islamico.

Fa un certo effetto, riascoltare le parole della Khaili nell’aula dell’Europarlamento, poche settimane prima dell’inizio del mondiale, urlare: “Solo io ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori, abolendo la kafala e introducendo il salario minimo. Tuttavia alcuni invitano a discriminarli. Li maltrattano e accusano di corruzione chiunque parli o si impegni con loro ma consumano il loro gas e lì hanno le loro aziende che guadagnano miliardi”.

In ogni banale storiaccia di corruzione politica c’è sempre il corpo penzolante, il simbolo del potere marcio da offrire al popolo vorace di giustizia: in questo caso i personaggi da copertina sono due, la gnocchissima vicepresidente del Parlamento Europeo, la socialista greca Eva Kaili, soprannominata Eva Kant e il suo Diabolik strapaesano, Francesco Giorgi, il compagno piacione della deputata, asceso in pochi anni dalla noiosa e anonima Abbiategrasso ai fasti della grigia e opulenta Bruxelles.

La coppia diabolica, secondo le accuse dei magistrati belgi, avrebbe fatto da catalizzatore, insieme ad un gruppo di europarlamentari, tra cui spicca la figura ingombrante del puparo e manovratore Antonio Panzeri, ex europarlamentare PD, ad una intensa attività lobbistica di emissari dell’emirato arabo per condizionare e ammorbidire le decisioni economiche e politiche del Parlamento Europeo riguardo i paesi che violano i diritti umani, di donne e lavoratori.

Lo sprovveduto (?) ragazzotto brianzolo, cresciuto sotto l’ala dello scafato Panzeri, di cui diventa collaboratore nel 2009, che lo introduce ai piani alti della politica europea non pare avere i galloni del criminale finanziario e, a poche ore dall’arresto, ha riempito capitoli di verbali, in parte secretati, scoperchiando una rete di parlamentari al soldo del Qatar ma non solo (per ora risulterebbe coinvolto anche il Marocco) e un incessante giro di mazzette per ottenere benefits e considerazioni benevole nei confronti dell’emirato arabo.

In un grottesco scenario di dinamiche di coppia dove lui sembrerebbe soggiogato dalla personalità ingombrante di lei, la deputata si sarebbe dichiarata all’oscuro di tutto, anche dei soldi ritrovati in casa, e avrebbe accusato il compagno, di vita e di affari, che nella perfetta sceneggiatura si è accollato, con scarsa credibilità invero, tutta la responsabilità dell’operazione, scagionando la compagna, madre di sua figlia.

Personaggi in linea con il clima da basso impero che attanaglia la politica, una sceneggiatura che pare ambientata a Topolinia più che a Bruxelles, un colpo da banda Bassotti beccati con i sacchi di soldi sotto il letto.

Grande la sorpresa dei poliziotti belgi e italiani che hanno rinvenuto in casa della Kaili circa 100.000 euro, mentre suo padre è stato beccato mentre cercava di svignarsela da un hotel di Bruxelles con un trolley contente circa 600.000 euro; altri sacchi di danaro, mazzette nuove, ancora plastificate, circa 600.000 euro sono stati rinvenuti nella abitazione di Panzeri a Bruxelles, altre mazzette rinvenute nella abitazione dell’ex eurodeputato nella bergamasca (arrestate anche la moglie e la figlia) e del Giorgi ad Abbiategrasso.

Quasi due milioni di euro cash , un fiume di danaro, in sacchi, buste, mazzette che riportano alla memoria le vicende della stagione dei “mariuoli”di Tangentopoli, con le iconiche scene dei soldi gettati nel gabinetto e finiti nelle fogne milanesi oppure i lingotti e i gioielli nascosti nel pouf, divani e poltrone da lady Poggiolini.

Sono passati trenta anni eppure nell’epoca delle criptovalute, dei pagamenti off-shore, dei paradisi fiscali, i politici amano ancora sentire il fruscio della mazzetta, l’odore dei soldi, la differenza, forse, sta nella banalità dei personaggi odierni: ai tempi del crollo della prima repubblica la vergogna fu in parte ripulita dalla quasi “nobile causa” di “rubare per il partito” e i numerosi suicidi di alcuni protagonisti, tra cui Raul Gardini, conferirono una patina di pietosa dignità alle ruberie.

Alla vigilia di un decisivo congresso che dovrebbe segnare la svolta e seppellire la vecchia nomenclatura, il PD e i suoi rami collaterali ricascano nella vecchia e mai risolta questione morale, scomodo feticcio per un carrozzone che negli ultimi venti anni ha imbarcato un po’ di tutto, scollandosi quasi completamente dalla società e dai valori da cui ha preso forma ma mai sostanza.

Oggi si usano le ONG e le cooperative che dovrebbero ridare vita e dignità a milioni di disgraziati per ripulire mazzette, “far girare il meccanismo”, ostentare borse e capi firmati per la vanagloria da social, insomma anche il malaffare si è banalizzato e, ancora una volta, ma forse è solo un caso, sono coinvolti personaggi e politici legati a quel mondo di una pseudo sinistra che troppo spesso blatera di diritti e solidarietà per poi utilizzare i disperati per collezionare banconote da nascondere in casa.

Proprio come la banda bassotti.

Napoli, 16 dicembre 2022