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Papa Francesco all’Angelus: La violenza non si vince con la violenza.

di Manlio Maglio

Domenica, 20 luglio 2014, in Piazza San Pietro, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del palazzo apostolico, per la tradizionale preghiera mariana, ed ha salutato i fedeli con il consueto: ”Cari fratelli e sorelle, buongiorno” . Prima della recita dell’Angelus, Francesco, prendendo lo spunto dal brano evangelico della XVI Domenica, ha parlato dell’azione del demonio che semina la zizzania nel mondo. Il male che noi incontriamo è prettamente opera del maligno. L’uomo, per altro, non deve essere impaziente, illudendosi di potere estirpare tutto il male con le sue sole forze ma deve attendere l’interevento di Dio che conosce i modi e i tempi. “Dio è paziente, sa aspettare. Che bello questo: il nostro Dio è un padre paziente, che ci aspetta sempre e ci aspetta con il cuore in mano per accoglierci, per perdonarci. Egli sempre ci perdona se andiamo da Lui. Ma, Alla fine, il male sarà tolto ed eliminato: al tempo della mietitura”.
Dopo la preghiera dell’Angelus, Papa Bergoglio ha espresso la sua forte preoccupazione per le notizie che riguardano le comunità cristiane presenti a Mossul (Irak) ed in vari altri territori del Medio Oriente “dove esse, sin dall’inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società”. “Oggi sono perseguitate; i nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro”.
A tutti loro, il Papa ha voluto esprimere la propria vicinanza e la costante preghiera: “Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male! E a voi, qui in piazza e a quanti ci seguono per mezzo della televisione, rivolgo l’invito a ricordare nella preghiera queste comunità cristiane. Vi esorto, inoltre, a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina”.
Papa Francesco ha quindi voluto ricordare che la violenza non si vince con la violenza, bensì con la pace; dove “pace” significa dialogo, comprensione, condivisione. Ha quindi invitato tutti a pregare la Regina della pace perché interceda per noi e per il mondo intero.

21 luglio 2014