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Niente più guerre. Niente più muri. Un mondo unito.

di Stefania Di Martino

Il 9 Novembre 1989 l’umanità ottenne un altro traguardo: il Muro di Berlino veniva abbattuto ponendo finalmente fine alla separazione tra Berlino Est e Berlino Ovest e ponendo le basi per la riunificazione tedesca.

Con l’espressione “Muro di Berlino” si intende il sistema di fortificazioni irrobustite da alte recinzioni metalliche, fili spinati, fossati, torrette d’osservazione, allarmi, trappole e campi minati eretto, nel 1961 durante la Guerra Fredda, dal governo della Germania dell’Est per evitare la libera circolazione delle persone verso la Germania dell’Ovest.

Infatti il “Muro” fu considerato il simbolo concreto della cosiddetta cortina di ferro, ovvero l’immaginaria linea di confine tra le due parti combattenti della guerra fredda ovvero la NATO controllata politicamente da Francia, Regno Unito e USA, e le potenze filosovietiche dell’Europa orientale.

Durante questi anni, tanti furono i tentativi di fuga tanto da Berlino Ovest verso Berlino Est quanto da Berlino Est verso Berlino Ovest.

Furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro.

I tentativi di fuga furono messi in atto da principio con tecniche casalinghe, come passare con una macchina sportiva molto bassa sotto le barricate o gettandosi dalla finestra di un appartamento prospiciente il confine sperando di “atterrare” dalla parte giusta.

Con il tempo le tecniche di fuga si evolsero fino a costruire lunghe gallerie.

Uno dei più noti tentativi falliti fu quello del diciottenne Peter Fechter, prima ferito da proiettili sparati dalle guardie di confine della DDR e poi lasciato morire dissanguato nella cosiddetta striscia della morte, il tutto davanti agli occhi dei media occidentali.

Tutto cambiò il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa convocata per le ore 18, dove il politburo della SED aveva deciso che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso. Decine di migliaia di berlinesi dell’Est, avendo visto l’annuncio di Schabowski in diretta alla televisione, si precipitarono, inondando i valichi di frontiera e chiedendo di entrare in Berlino Ovest.

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Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma si resero conto che non era più possibile mandare indietro una folla così smisurata. Nei giorni e settimane successive molte persone accorsero al muro per abbatterlo.

Una famosa frase, ancora impressa sulle pareti di ciò che rimane del muro, è: “Niente più guerre. Niente più muri. Un mondo unito.”

Ancora oggi il muro rappresenta non solo un’attrazione per migliaia di turisti, ma soprattutto una vittoria per l’intera nazione tedesca.

Napoli, 26 novembre 2019