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Nella notte di S. Silvestro
di Pio Gargano

Nella notte di S. Silvestro a Napoli, più che in qualsiasi altra città, il cielo si illumina di mille giochi di colore, i fuochi d’artificio non sono solo uno spettacolo da osservare ma è anche il modo in cui il popolo napoletano mette in fuga l’anno che è passato ed accoglie il nuovo tentando di ingraziarsene la sorte.

Lo spiega Marino Niola: “I falò e le lampade accese avevano la funzione di illuminare il cammino dell’anno che entrava – poi con l’invenzione della polvere da sparo luci e suoni sono diventati una cosa sola – il baccano rituale serviva a scacciare gli spiriti maligni, a mettere in fuga tutti i demoni cattivi…

Questi fuochi, costruiti da tecnici esperti tramite l’uso di polvere da sparo e di altri reagenti per ottenere colori e effetti visivi molto suggestivi, vengono usati solitamente per fare dello spettacolo.

Si pensi che, la pirotecnica è nata in Cina ad opera dei monaci intorno all’anno 1000, con la casuale scoperta della polvere da sparo intorno all’800 (chiamata anche polvere nera o polvere pirica). Tale sostanza fu usata quasi subito per scopi militari, nonostante gli usi che se ne conoscevano all’epoca fossero molto rudimentali. I primi ordigni bellici pirotecnici venivano lanciati a mano o con delle catapulte.

Tra il XVII e XVIII secolo le feste popolari e gli avvenimenti importanti in Europa cominciarono ad essere abbelliti dagli spettacoli pirotecnici; si trattava ancora di una diffusione modesta che non comprendeva l’utilizzo dei fuochi colorati.

Al giorno d’oggi la pirotecnica è un’arte molto diffusa: in tantissime città del mondo vengono usati i fuochi d’artificio per festeggiare alcune ricorrenze come il Capodanno o Ferragosto:

Ecco a voi lo spettacolo, in uno scatto, che la nostra splendida città di Napoli e i suoi abitanti ci hanno regalato la notte di quest’ultimo capodanno.

Napoli, 9 dicembre 2018