ven 26 APRILE 2024 ore 01.29
Home Economia Napoli: all’Istituto Italiano Studi Filosofici, giovedì 21 aprile, “Incontro pubblico su Bagnoli”

Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia
CEFA (Centro europeo di Formazione e aggiornamento)

Incontro Pubblico su Bagnoli

Giovedì 21 aprile alle ore 16.30 nella sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in via Monte di Dio 14 a Napoli
incontro pubblico sul tema:

"Bagnoli: il recupero della spiaggia. Analisi dei vincoli geomorfologici e meteomarini, nel contesto giuridico e urbanistico"

Saluti iniziali del prof. Giuseppe Comella presidente del Comitato Scientifico delle Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia e dell’avv. Rina De Lorenzo Presidente CEFA (Centro europeo di Formazione e aggiornamento)

Introduce l’avv. Francesco Iannello con i “10 punti per Bagnoli” presentati dalle Assise al Commissario di Governo

Intervengono:

prof. Edoardo Benassai
prof. Carlo Iannello
dott. Giuseppe Mastrolorenzo
prof. Sergio Marotta
prof. Giulio Pane
prof. Aldo Loris Rossi

Per Italia Nostra il Presidente della sezione di Napoli dott. Guido Donatone

Per il Comune di Napoli l'assessore all'Urbanistica prof. Carmine Piscopo

Presiede il dott. Francesco de Notaris coordinatore delle Assise

Seguirà dibattito con il pubblico

Napoli, 18 aprile 2016

ASSISE DELLA CITTA’ DI NAPOLI E DEL MEZZOGIORNO D’ ITALIA

DIECI PUNTI PER IL RECUPERO AMBIENTALE E CIVILE DI BAGNOLI NEL RISPETTO DELLA LEGGE

1)  Le Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d ’Italia chiedono al Commissario di Governo che tutte le operazioni che si porranno in essere avvengano nel rigoroso rispetto delle norme vigenti , che sia data notizia dettagliata di ogni atto emanato , con la rendicontazione di tutte le spese e che siano rispettati i tempi stabiliti per il completamento delle opere , in osservanza dei principi di trasparenza e controllo , basilari per ogni ordinamento democratico .

2) Il primo atto simbolico dovrà essere l ’abbattimento immediato del muro che circonda per intero l ’area ex- industriale di Bagnoli Coroglio . Il muro è rimasto in piedi senza alcuna ragione ad oltre venti anni dalla chiusura dell’ ILVA, impedendo alla cittadinanza l ’accesso e la vista stessa dell’ area. I cittadini , proprietari dei suoli , sono stati finora tenuti all’ oscuro di quanto, la Bagnoli spa e la Bagnoli futura, hanno fatto in questi venti anni . Se il muro (che non è solo di quello di mattoni , ma quello che impedisce ai cittadini di conoscere e controllare ) fosse stato abbattuto, oggi probabilmente l ’area sarebbe risanata e non si troverebbe sotto sequestro della Magistratura , impegnata da anni in un faticoso processo, con decine di imputati .

3)  La legge n. 582/1996, recante disposizioni urgenti per il risanamento del sito di Bagnoli, prescrive “ la bonifica dell’ arenile di Coroglio -Bagnoli e dell’ area marina , comprensivo del ripristino della morfologia naturale della costa in conformità allo strumento urbanistico del comune di Napoli ” , con la conseguente eliminazione di tutto ciò che ha alterato la morfologia , in primo luogo la colmata, bomba ecologica , secondo il Ministero Ambiente e l ’Istituto Superiore di Sanità . La rimozione della colmata è per tanto il punto da cui partire – insieme alla bonifica dei fondali marini e degli arenili fortemente inquinati da IPA ( idrocarburi policiclici aromatici ), PCB (Policlorobifenili ) estremamente tossici(cancerogeni) – per cui non ha senso spendere anche un solo minuto di tempo o un solo centesimo di euro per altre improbabili e non definitive operazioni di “messa in sicurezza ” della colmata stessa , come è avvenuto in passato .

4)  Va disposta la verifica dello stato dell’ inquinamento , in particolare per l ’ amianto , la sostanza più pericolosa per la salute , eseguendo analisi sull’ intera area ex industriale e sottoponendo successivamente i risultati delle stesse a “ controlli di qualità ” da parte di laboratori terzi , come è prassi negli USA e negli altri paesi europei , a differenza di quanto accaduto in passato , quando la stessa società eseguiva sia le analisi sia i controlli sulle stesse. La bonifica dovrà avvenire solo dopo l ’individuazione precisa della destinazione definitiva di ciascuna area, dal momento che le soglie limite per agente inquinante variano a seconda dell’ uso per quale il terreno deve essere impiegato e sono diverse , per esempio , tra uso commerciale e residenziale ; per tale motivo risulta più corretto parlare , invece che di bonifica , di “ messa in sicurezza ” delle aree in base alla loro destinazione.

5)  A proposito di progetti residenziali ipotizzati è super fluo ribadire che, trovandosi Bagnoli in un ’area definita dalla Protezione Civile “ad alto rischio vulcanico ” non è possibile , in base alla normativa vigente , realizzare nemmeno un solo metro cubo di edilizia residenziale .

6)  È necessario inoltre acquisire e mettere in sicurezza i suoli dell’ ex Cementir , che sono stati fino ad oggi inspiegabilmente esclusi da ogni previsione di intervento .

7)  La risorsa termale è la vera peculiarità di Bagnoli – dal latino Balneolum, celebre nell’ antichità per i suo i bagni – area vincolata dal MIBAC ne l 1999.
Si rimanda alla relazione sulla proposta di Vincolo , pubblicata nel 2004 dalla Biblioteca Fondazione Benedetto Croce: http://www.napoliassise.i t /Vincolo%20Bagnoli .pdf
Il parco verde di 120 ettari previsto dal Piano Regolatore del Comune di Napoli dovrà per tanto essere realizzato, sfruttando le caratteristiche uniche del sito, nella forma di “ parco termale ” .

8)  Il piano operativo di recupero ambientale e civile dell’ area non può prescindere inoltre dalla valorizzazione e restituzione alla città dell’ isola di Nisida , luogo di straordinario valore paesaggistico e naturalistico , potenziale attrattore turistico di livello mondiale , attualmente ancora inaccessi bile al pubblico in quanto sede, del tutto inappropriata , di un carcere minorile .

9)  In osservanza delle leggi 431/1985 e 582/1996 e del citato Vincolo paesistico la ricostruzione della parte di Città della Scienza distrutta dall’ incendio nel 2013 non potrà avvenire nel luogo in cui essa si trovava, ma è necessario individuare un sito idoneo all’ interno dell’area ex- industriale o altrove, in ogni caso a monte della parte oggi esistente .

10) La messa in sicurezza dovrà restituire ai cittadini la spiaggia pubblica termale che, fino agli anni Sessanta, quando la costa fu sfregiata dalla colmata, era l ’unica e bellissima spiaggia della città di Napoli . La richiesta è sostenuta da una petizione popolare approvata nel 2012 dal Consiglio comunale : http //www.comune.napo li.it / flex /cm/pages /ServeBLOB.php/L/ IT/ID Pagina /19463

In conclusione non si può non rilevare che il fallimento della politica su Bagnoli , per il quale è stato disposto il commissariamento , non richiama soltanto responsabilità delle Istituzioni locali ma anche e soprattutto degli organi di governo dello Stato dal momento che l ’area è sito di interesse nazionale ; per tanto, le competenze relative alla bonifica appartengono allo Stato , per cui paradossalmente è come se il governo avesse commissariato se stesso.

Napoli , 13 gennaio 2016

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