gio 3 APRILE 2025 ore 00.02
Home Cultura Al Teatro Diana di Napoli “Gli Onesti della Banda”

Risate e Riflessioni in “Gli Onesti della Banda” con Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino.

di Domenico De Gregorio

In scena al teatro Diana di Napoli “Gli onesti della banda” una buona riscrittura del testo cinematografico del celebre film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque, che vedeva protagonisti il principe della risata Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia.

La sceneggiatura di Diego De Silva e Giuseppe Miale Di Mauro, sapientemente riesce, pur mantenendo inalterato il canavaccio originale, a conferire alla commedia un aspetto più riflessivo. Una sottile vena malinconica ed una passiva accettazione delle ingiustizie sociali che premiano i disonesti, aleggia su tutti i protagonisti che si ritroveranno alla fine di questo lungo viaggio a dover prendere una decisione importate. Lo scontro tra il bene ed il male, tra l’onestà e la disonestà morale ed intellettuale è il filo conduttore che muove e da animo a tutti i protagonisti, il portiere Antonio, un giovane filosofo con la passione per la scrittura introspettiva e psicologica che tutti confondono col genere giallo, il tipografo Giuseppe un giovane imbranato con tanti sogni e debiti ed il ragioniere Casoria, che in questa opera diventa un “intrallazzatore” senza scrupoli.

Intorno a loro le mogli belle e deluse, figlie di questi tempi moderni dove l’apparire e l’assenza di sacrifici diventano il solo scopo della loro vita, pronte a scendere a compromessi ed a stringere ogni sorta di patto con i moderni diavoli. La rielaborazione totale del testo dunque arricchisce i personaggi, dona loro maggiori sfumature e colori emotivi, le risate copiose sono generate da battute intelligenti capaci di unire il grottesco con il dramma della indigenza.

Lo spettacolo scorre veloce, le scenografie ripropongono gli ambienti familiari e di lavoro dei due protagonisti dove la storia si dipana e che, a sorpresa, sul finale si trasformeranno in un ambiente solo apparentemente di limitazione della liberà personale per dare invece a tutti un messaggio forte di redenzione.

Gli attori si muovono bene in scena, veloce la recitazione, anche se in alcuni punti il protagonista Antonio, Adriano Pantaleo, sembra andare via da solo, anticipando troppo i tempi, dando la sensazione di sentire solo se stesso.

Giuseppe, Giuseppe Gaudino, è il personaggio più umano meno estremizzato che riesce con gradevole maniera interpretativa a far arrivare al pubblico i suoi cambi di umore, i suoi timori e le sue paure senza dover necessariamente caricare il suo personaggio di “faccine”, gesti continui che intralciano la narrazione.

Il ragionier Casoria, Francesco Di Leva, ma che evidentemente è di Acerra, è il fulcro della bilancia, il burattinaio cattivo ed umanizzato che diverte ma fino ad un certo punto della storia.

“Gli onesti della banda” è un lavoro teatrale da vedere assolutamente, che ha tanti punti positivi a suo favore, primo tra tutti la capacità degli autori di aver dato all’opera una propria ed innegabile autonomia dal celebre film.

Napoli, 1 marzo 2019