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In mostra i “Rivoluzionari del ’900″

di Mario Mormile

Dopo aver ospitato con grande successo la mostra su Frida Kahlo e l’arte dei muralisti messicani, torna la grande arte a Palazzo Albergati di Bologna, con un’altra mostra dal respiro internazionale dedicata ai rivoluzionari del ’900 ovvero Duchamp, Magritte e Dalì.

La mostra è frutto della collaborazione dell’Israel Museum di Gerusalemme che ha prestato le 200 opere in mostra e dell’intervento del gruppo Arthemisia.
Oltre ai grandi artisti sopra citati vi sarà la presenza di opere di altri artisti di grande livello come Man Ray, Max Ernst, Francis Picabia e molti altri.

Il nome della mostra proviene dall’apporto profondamente sovvertitore degli artisti che animarono la prima metà del ’900 con diversi movimenti artistici: principalmente Dadaismo e Surrealismo. I quali, oltre a portare una serie di nuove tecniche realizzative ed espressive, cambiarono completamente i paradigmi dell’espressione artistica, realizzando una rottura profonda con il passato e ponendo così le basi nuovi linguaggi e per la futura arte contemporanea.

Sono gli anni in cui vengono sperimentati i ready-made di Duchamp, i fotomontaggi di Man Ray, i processi di creazione con l’automatismo psichico teorizzato da Breton e il metodo paranoico di Dalì, tutti elementi che sovvertirono l’arte di quel tempo in pochissimi anni. Minando il mondo dell’arte convenzionale alla base e liberando l’arte verso le forme espressive più estreme.

L’allestimento è frutto di un vecchio amico di Dalì: l’architetto Oscar Tusquets Blanca, anche lui catalano come Dalì e dall’esperienza pluridecennale, per questa mostra ha ideato cinque sezioni: illusioni e paesaggio onirico, l’automatismo e la sua evoluzione, biomorfismo e metamorfosi, accostamenti meravigliosi e desiderio: musa e abuso. Inoltre ha ricostruito una stanza-installazione di Dalì la sua celebre Mae West con una serie di illusioni ottiche e finte prospettive che guidano verso l’esperienza onirica voluta da Dalì.

All’interno si potranno trovare opere celebri come la famosa Gioconda coi baffi o “L.H.O.O.Q.” che dà l’immagine di copertina della mostra, uno sberleffo verso l’arte tradizionale in piena regola, ma anche il famoso “Le Chateau de Pyrenees” di Magritte altro artista in grado di creare immagini memorabili.
La mostra resterà aperta fino all’11 Febbraio 2018.

Bologna, 27 dicembre 2017