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Le scelte della mente.
di Giulia Di Nola

La percezione selettiva è la razionale capacità di individuare e poi eliminare, con molta velocità, tutti quei messaggi che provocano una condizione di disagio emotivo; in altri termini, essa è quella facoltà di ovviare tutto ciò che si contrappone ai nostri schemi mentali.

Lo dimostra il fatto che, alle prese con una qualsivoglia lettura, la nostra attenzione è rivolta a quella determinata informazione a noi meglio congeniale e gradevole, scartando, in automatico, quelle che, invece, ci danno fastidio.

Più difficoltoso è usufruire della percezione selettiva quando ci troviamo di fronte a figure, video o scene violente. In questo caso, infatti, l’occhio batte dove l’immagine duole e lo sguardo, catturato o ipnotizzato da quella visione, fatica a distogliersi e i filtri della percezione ci aiutano ben poco.

Insomma, le immagini la vincono sulle parole!

Per l’appunto, quando seguiamo un telegiornale, le notizie, in prevalenza scioccanti e difficili da affrontare per quantità e contenuti, ci giungono in tutta la loro violenza, diritte ai sensi.

Se non siamo coinvolti, spegniamo la TV e continuiamo, anche se con rammarico, nella nostra quotidianità. Ciò rappresenta il tentativo, riuscito, di percezione selettiva che, subentrando come una sorta di scudo, ci difende dall’aggressività delle notizie shock facendoci, così, sopravvivere al senso di angoscia che pervade lo spirito.

Poi, però, quando certune notizie, associate a immagini cruente, c’interessano da vicino, esse giungono sparate al cuore. Ad esempio, il fatto che un padre abbia ucciso i suoi figli e poi si sia suicidato, non consente alla percezione selettiva di distogliere il nostro interesse in quanto troppo coinvolti e toccati da quella terribile realtà.

Continuiamo a pensarci tutto il giorno così come può avvenire quando, una foto o un video, ci parlano di realtà che la volontà non può o non sa rimuovere.

Un aspetto negativo di quella corazza percettiva che la mente forma davanti alla ineluttabilità degli avvenimenti, è rappresentato dal fatto che un abuso c’induce all’assuefazione dei messaggi e di conseguenza all’insensibilità o al cinismo.

Napoli, 2 giugno 2018