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La farmacia del futuro
di Stefania Di Martino

Negli scorsi giorni a Roma si è tenuto l’evento «Inspiring the Future Pharmacy», un evento nato dalla collaborazione tra Federfarma, l’Università la Sapienza, il Politecnico di Milano e IUAV, durante cui si è discussa l’evoluzione della farmacia con particolare riguardo al ruolo che svolgerà il farmacista nel prossimo decennio.

Durante l’«Inspiring the Future Pharmacy» sono state presentati diversi progetti quali la metamorfosi dello spazio fisico verso un luogo “aperto”, la consulenza personalizzata in ambito green, beauty, sport e benessere, la costruzione di una Forum Pharmacy che prevede la figura del farmacista quale fonte autorevole di informazioni in alternativa alle notizie generaliste del mondo digitale e l’Augmented Pharmacy. Gli esperti dunque tendono ad evidenziare i seguenti aspetti:

L’importanza del coinvolgimento del farmacista nei modelli di assistenza sanitaria mediante l’accesso alle informazioni contenute nel fascicolo sanitario elettronico;

L’importanza delle competenze necessarie per fornire al paziente una cura sempre più personalizzata;

L’importanza del dialogo tra il farmacista, il paziente e tutta la filiera del mondo farmaceutico, così da garantire, oltre ai prodotti, servizi.

Inoltre, il Pharmaceutical Group of the European Union ha diffuso il documento “La Visione per la farmacia 2030” secondo cui bisogna:

Coinvolgere i farmacisti nei modelli di assistenza collaborativa;

Consultare i farmacisti sull’integrazione di nuove soluzioni digitali nel settore sanitario;

Consentire ai farmacisti di contribuire a far progredire la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria;

Concedere ai farmacisti l’accesso a tutte le informazioni sanitarie relative ai pazienti e l’elenco dei farmaci che stanno assumendo;

Supportare i farmacisti nell’integrazione della farmacogenomica, delle regole cliniche convalidate e dati del mondo reale nella loro pratica quotidiana per migliorare la sicurezza del paziente;

Supportare i farmacisti di comunità nell’offrire screening sanitario, promozione della salute e istruzione per contribuire a ridurre l’onere complessivo di malattie croniche;

Stabilire quadri normativi per massimizzare il valore dell’accessibilità;

Assicurarsi che i farmacisti di comunità possano fornire ai pazienti l’intera gamma di medicinali e dispositivi medici di cui hanno bisogno;

Garantire che la retribuzione per i farmacisti di comunità rispecchi correttamente il loro contributo al miglioramento dell’assistenza farmaceutica, riducendo l’onere per gli altri servizi sanitari e dando sostegno alla sostenibilità dei Sistemi sanitari.

Napoli, 12 marzo 2020