La danza del ventre: le origini in Egitto
La danza del ventre: le origini in Egitto
di Cristina Iavazzo
Durante la Campagna d’Egitto di Napoleone, i soldati francesi conobbero la danza orientale e ne furono piacevolmente colpiti, e la percepirono come un potente afrodisiaco, soprattutto grazie ai sinuosi movimenti del corpo delle danzatrici. Per questa ragione essi le diedero il nome di danza del ventre.
Le ballerine egizie si dividevano in due categorie principali. La prima è quella delle Almeh, donne studiose ed istruite, che non ballavano in rappresentazioni pubbliche e di strada ma solo in presenza di un pubblico femminile. Esse scrivevano poesie, componevano musica e cantavano. La seconda categoria è costituita dalle Ghawazee, che si pensa discendano da un’antica tribù di beduini del nord Africa. Erano donne molto eccentriche che usavano tingesi i capelli con l’hennè, dipingersi i volto e truccare gli occhi, portare cerchi d’oro al naso, anelli alle mani, ma anche bracciali e collane. Danzavano durante le feste, ma anche in celebrazioni di strada e davanti ai caffè. Si dedicavano anche ad altre attività, come la lettura dei fondi di caffè, la preveggenza tramite conchiglie e sabbia, il disegno di tatuaggi e la circoncisione di bambini.
Quando giunsero le truppe di Napoleone le Ghawazee, a differenza delle Almeh, familiarizzarono con i soldati senza particolari preoccupazioni e cominciarono ad esibirsi anche alla loro presenza. Le Almeh invece abbandonarono immediatamente i luoghi d’origine.
Questa eccessiva apertura nei confronti degli invasori fu pagata a caro prezzo dalle Ghawazee poiché, allo scopo di placare i continui incidenti che si verificavano tra le truppe si decise di dare esempio giustiziandone 400, che furono decapitate e gettate nel Nilo.
Questo episodio convinse Muhammed Ali ad allontanare definitivamente le Ghawazee dalle rappresentazioni pubbliche e di strada, ma anche dalle città e ordinò che fossero portate nelle campagne, minacciando pene severissime nei confronti di chi non avesse rispettato il divieto.
Di questa condizione si avvantaggiarono i Kocek, danzatori uomini, che cominciarono ad esibirsi nelle rappresentazioni pubbliche al posto delle Ghawazee, a volte persino vestiti da donne. Banditi dalla Turchia per motivi di ordine pubblico e giunti in Egitto, essi si integrarono con un’altra schiera di danzatori, i Khawals, e fuorono molto apprezzati per la loro raffinatezza, i modi gentili e la padronanza dell’arte della danza. Si integrarono molto bene e sostituirono in molte occasioni le Ghawazee, al punto che i visitatori occidentali che si trovavano in quel periodo in Egitto, assistettero agli spettacoli dei Kocek scambiandoli per donne e rimanendo stupiti per la loro bravura.
Napoli, 20 agosto 2014