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Kvara-Gol e il Napoli Vola. Il Talento Georgiano mette a tacere i sapientoni e ribalta la Lazio.

di Carlo Gimmelli

Sarebbe stato davvero curioso vedere le facce delle vedove di Ronaldo (mai seriamente interessato al Napoli!) davanti alla furia dei due ventenni attaccanti azzurri che ieri hanno letteralmente passeggiato contro la difesa laziale prendendo a pallate il povero Provedel.

Erano bastati due pareggi consecutivi contro Fiorentina (che ha messo alle corde la Juve in disarmo di Allegri!) e lo sbarazzino Lecce per risentire la nenia dei catastrofisti a gettone.

Nella prima settimana stress test con i due incontri ravvicinati Lazio a Roma e la corazzata Liverpool mercoledì in Champions al Maradona, Spalletti (crocifisso per un turnover a oltranza con 6 sostituti contro il Lecce) serra le fila e rifà il look ai suoi e ripropone la formazione tipo contro mastro Sarri.

Pronti via e dopo tre minuti la Lazio passa: azzurri ancora negli spogliatoi e con la difesa ferma Zaccagni arpiona una palla al limite e senza pressione indovina l’angolino tra Meret e il palo.

Spalletti di sale! Napoli in bambola, Lazio arrembante ma mai pericolosa, per mezz’ora gli azzurri sembrano quelli contro il Lecce, lenti, prevedibili quasi svogliati.

Nell’ultimo quarto d’ora, poi, come una fuoriserie che decide quando seminare gli avversari si svegliano i due baby bomber: Kvara e Osimhen si cercano e giocano in velocità, Zizì arriva due volte al tiro e sfiora il pari poi decide di fare un numero che da solo vale il biglietto: si accentra da sinistra, veronica che manda al bar il difensore, destro, suola sinistra , danza sul pallone e fa partire una fucilata di destro che piega il palo!

Preludio al pari che arriva allo scadere del tempo: corner e Kim o’coreano svetta in area, palo e gol col portiere che smanaccia fuori, ma la palla è entrata!

Nella ripresa la Lazio sparisce, azzurri famelici, Politano sostituisce l’infortunato Lozano e sulla fascia destra fa il bello e il cattivo tempo, Kvara, Zielinsky e Osimhen (altro palo!) si divorano il gol del vantaggio ma dopo una pressione schiacciante l’onnipresente Anguissa va sul fondo e col terzo occhio mette una palla all’indietro dove accorre il solito Kvara che dal limite fa partire un altro bolide (la “seggiata”) che sfonda la rete.

A questo punto la Lazio più per disperazione che convinzione cerca il forcing ma Immobile sparisce dalla partita (la sindrome del napoletano?) e gli azzurri danno l’impressione di poter ripartire segnare quando vogliono, Osimhen è un cavallo pazzo che va disciplinato ma negli spazi larghi va a nozze.

Poi Spalletti comincia i cambi in ottica Liverpool e amministra senza fatica il vantaggio.

Alla fine vittoria di misura ma solo nel punteggio, la squadra di Spalletti è apparsa troppo superiore ai laziali, azzurri di nuovo in testa in attesa delle gare di Roma e Atalanta.

L’aspetto rilevante riguarda il carattere e l’esperienza, c’è talento in abbondanza, fantasia e sostanza a centrocampo, ma c’è da pagare il dazio dell’inesperienza, soprattutto a livello internazionale, è probabile che ci saranno altri blackout ma questo Spalletti lo ha sempre detto.

Ancora una considerazione sul presunto affaire Ronaldo: qualche sito on line specializzato nell’aizzare i tifosi contro, sempre e comunque ha ironizzato sul mancato arrivo del “Fenomeno” Ronaldo sotto il Vesuvio: bene, pacifico che tutte le considerazioni sono legittime purché non offensive, utile ricordare che il vecchio campione è ancora prigioniero del faraonico contratto con il Manchester (fuori dalla Champions); il potente procuratore Mendes ha provato a rifilarlo a tutti i club che giocano la massima competizione europea dal Chelsea al PSG, dal Real Madrid (ritorno) che lo ha ripudiato pubblicamente al Bayern Monaco, financo lo Sporting Lisbona (dove partì la sua avventura calcistica) non lo ha voluto.

Poi l’idea Napoli, Dela ci ha pensato, eccome, al colpaccio di fine mercato ma lo voleva in prestito quasi gratis e in cambio (giustamente) di una barca di soldi per Osimhen, troppo anche per i petroldollari degli sceicchi inglesi. E francamente è meglio così, il nostro eroe non ha mai pensato di decurtarsi di qualche milionata lo stipendione e rifilare all’indebitatissimo pallone italico un campione a fine corsa che avrebbe preteso di giocare sempre e rischiato di spaccare lo spogliatoio come ricordano bene a Torino è parso un azzardo non sostenibile.

Il punto piuttosto riguarda il calciomercato, un interminabile Circo Barnum di due mesi odiato da tutti gli allenatori ormai ad uso e consumo di giornali e improbabili siti social che infiammano le vedove del calcio giocato con bufale che durano lo spazio di un caffè; alla fine, un carrozzone ad uso e consumo delle illusioni dei tifosi e delle ricche provvigioni dei famelici procuratori che muovono i fili dei preziosi assistiti gestendo capricci e mal di pancia. Un mercato senza soldi, come lo scambio delle figurine Panini della nostra adolescenza , prestiti, plusvalenze fittizie, contratti cervellotici legati a bonus di gol e presenze e tanti “pagherò”, una fiera di paese extralarge che, finalmente, ha chiuso i battenti il 1° settembre, alla quarta di campionato, con calciatori e allenatori in attesa del gong per conoscere la propria sorte dopo aver giocato le prime partite.

Alla fine è arrivata, puntuale, la stangata UEFA su ben 4 club italiani (la solita Juve, Inter, Milan e Roma) su otto club europei penalizzati; violazione dei limiti di spesa imposti dal Fair Play finanziario, multe dai tre ai dieci milioni di euro che si moltiplicheranno per cinque se non rientreranno nei parametri economici in tre anni e la esclusione dal calcio mercato per uno o due anni; gli importi verranno defalcati dagli eventuali premi che le squadre incasseranno dalle competizioni UEFA. Avanti così.

Prossimo impegno Mercoledì in coppa contro i fenomeni del Liverpool e Sabato contro lo Spezia (ricordino gli azzurri la maledizione dello scorso anno!).

Ci sarà da divertirsi!!!

Napoli, 5 settembre 2022